tavolo di sassoIl presidente di Area Liberale Sergio Morisoli ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questa notevole riflessione, che definirei di “spirito filo-leghista”. Non bisogna tuttavia dimenticare che l’alleato elettorale (preponderante) di AL, l’Unione Democratica di Centro, dopo la cosiddetta “Svolta” proclamata un anno fa, si muove ora direttamente all’attacco dell’ex alleato leghista, accusato di “ingratitudine”.

Il post di Morisoli, ovviamente, dev’essere interpretato come un riconoscimento alla Lega per aver saputo infrangere la Vecchia Partitocrazia (“tavolo di sasso”).

Morisoli“La Lega fa sul serio. Sembra che l’unità sia stata ricomposta. Oggi hanno detto che occorre fare di tutto perché non si ‘torni al tavolo di sasso’. Fiutano giusto. Le nuove generazioni e chi non è addentro alla politica non sanno cos’è. Ebbene era un sistema collaudato da decenni per spartirsi lo Stato: soldi, posti, appalti e lavori tra PLR, PPD e PS. Per la verità il tavolo di sasso (all’Osteria la Rocca di Carasso) lo comandavano PLR e PS (intesa di sinistra) ma il PPD marciava assieme. Nel 1991 e poi nel ’95 con la Lega questo sistema, già in crisi per ragioni sue, è saltato in mille pezzi. La nostalgia per quei tempi senza Lega non è morta.

Anzi, 20 anni dopo nelle regie degli ex partitoni: 2 fette di salame al PLR, 2 fette di salame al PPD e dopo ogni 4 fette a loro le pelli al PS, è uno schema di potere ancora oggi rimpianto e sognato da molti. Stiano all’erta tutte e tutti quelli che al tavolo di sasso (per la cronaca non c’è più, è stato venduto) non potranno mai sedersi…”