DamianiIncredibile! La Banca Nazionale Svizzera annuncia al mondo di abbandonare la soglia minima di cambio con l’Euro e il mondo economico grida “allo scandalo” per non essere stato avvisato per tempo. Ma come? Se la memoria non m’inganna, la BNS aveva chiaramente informato pubblicamente che la fissazione del cambio non sarebbe durata in eterno, anzi. [Bisogna però aggiungere che, ancora pochi giorni prima, il presidente della BNS, mentendo sfrontatamente, aveva dichiarato che la soglia minima sarebbe stata mantenuta, ndR] La misura era stata introdotta per aiutare la nostra economia e nel contempo conferire alle aziende un lasso di tempo sufficiente per potersi riorganizzare in vista dell’ora X che è poi arrivata il 15 gennaio 2015.

In Ticino le imprese hanno eseguito l’esercizio molto bene, al di là delle frottole che adesso il mondo dell’imprenditoria cerca di propinarci. Se nel 2011 il numero di frontalieri si attestava sulle 45’000 unità, oggi sono oltre le 60’000; una riorganizzazione di amplissime dimensioni, senza precedenti.

Ma cosa hanno fatto concretamente le imprese in questi tre anni a favore dei lavoratori residenti?

a) hanno sostituito decina di migliaia di lavoratori residenti con frontalieri;

b) hanno generato precarietà dove le minacce di licenziamento e la diminuzione dei salari sono ormai all’ordine del giorno;

c) hanno aumentato la diffusione della paura nel futuro fra la popolazione;

d) hanno contribuito ad aumentare la disoccupazione;

e) hanno contribuito ad aumentare il numero di persone in assistenza.

Di nuovo, sempre secondo il mondo imprenditoriale, sarebbero necessari nuovi e ulteriori incentivi senza naturalmente legarli ai risultati (leggasi: buttati via) per salvaguardare i posti di lavoro di non si sa chi (ma abbiamo visto negli ultimi anni com’è andata …). In fondo stiamo premiando le imprese per condurci alla fame e per poi andarsene quando non ci sarà più nessuno da spremere. Stiamo premiando aziende che impiegano il 90% di personale frontaliere con sussidi che non aiutano altro che i datori di lavoro. Incentivi che vengono sfruttati per tutta la loro durata e portata senza alcun ritegno e senza diminuire il numero dei disoccupati residenti nemmeno di un’unità, perché una volta terminati i danari di Stato, il datore di lavoro sostituisce sistematicamente il lavoratore residente con uno che costa meno. Se non saranno messi a disposizione nuovi incentivi, le imprese minacciano di abbassare i salari o a delocalizzare; ricatti su ricatti in perfetto stile mafioso.

Adesso però è ora di piantarla di prendere in giro la gente per bene e spiegare ad essa come mai le aziende in Ticino per causare tutti questi disastri ricevono anche dei sussidi-premio che rappresentano né più né meno una vera e propria beffa. Basta sussidi con il denaro pubblico senza ricevere niente in cambio!

E allora è giunto il momento di premiare chi ha davvero a cuore il futuro del nostro Cantone e delle generazioni future e di disincentivare chi non aiuta le famiglie residenti in Ticino a vivere dignitosamente. Lo facciamo attraverso una speciale pagina in Facebook (https://www.facebook.com/pages/La-mia-azienda-impiega-personale-residente-in Ticino/1545129762427391) dove sono elencate le aziende che impiegano personale residente; potremo così scegliere a chi rivolgerci per i nostri prossimi acquisti. Ma sia chiaro: questo non è un attacco ai frontalieri ma a chi continua a prenderci per i fondelli.

Mauro Damiani, candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi