“Cedo” il pensiero del giorno a Carlo Luigi Caimi, onorevole pipidino e appassionato Facebooker, il quale – in relazione allo scandaloso comportamento di un conduttore della RAI il cui nome non fa storia – pubblica questo bel post. L’imbecillità dei facinorosi non meriterebbe, in linea di principio, tanta attenzione ma… qualcosa bisogna pur dire.

Caimi“Franco di Mare è uno con i piedi al caldo di “Mamma-Rai” per cui la Svizzera è solo sinonimo di banche disoneste, formaggio coi buchi e orologi a cucù (che lui non comprerà più, fa anche rima), oltre che un popolo di cripto-nazisti e approfittatori delle disgrazie altrui. L’ignoranza (gli orologi a cucù non sono stati inventati dagli Svizzeri e, come il formaggio con i buchi, non sono neppure loro prerogativa) non mi colpisce più di tanto: in Italia molti sono addirittura convinti che da noi si parli lo svizzero… – Non è l’unico a lavorare basandosi su questi stereotipi: la Svizzera, purtroppo, non riesce a farsi conoscere per quello che è veramente, soprattutto non riesce a far capire i valori su cui si fonda. Anche se volessimo comunicare meglio, dubito però che a Roma oppure anche solo fuori dalla Lombardia ci ascolterebbero più di tanto con maggior attenzione. Un nuovo tentativo, però, s’impone.”

Negozio ariano