Al tornante del primo millennio, sul trono papale sedeva Silvestro II, al secolo Gerberto di Aurillac. Nominato Pontefice nel marzo dell’anno 999, morì nel 1003, a 53 anni. Fu lui che introdusse in Europa le conoscenze di astronomia e matematica degli eruditi arabi del periodo d’oro della cultura islamica, ma non è per questo che Silvestro II viene ricordato. Tra i pontefici lui è il Papa che viene associato all’Apocalisse.


“E quando saranno passati mille anni, Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra.”
E’ un brano del passo dell’Apocalisse di Giovanni dal quale è nata nei secoli l’idea che all’inizio dell’anno 1000 il nostro mondo sarebbe andato incontro alla sua fine.

Una grande attesa di paura e preghiera aveva contraddistinto il mondo cristiano alla vigilia della temuta notte del 31 dicembre 999: fra gli uomini era apparso l’Anticristo (Papa Silvestro), la Chiesa sarebbe stata distrutta e con essa sarebbe scomparsa ogni cosa.
Poi invece il 1. gennaio dell’anno mille giunse e passò senza particolari incidenti e la vita continuò, traghettando la Storia e la Chiesa attraverso i secoli e sino ai giorni nostri.

La fine della Chiesa è sempre stato un tema dibattuto e ricorrente e dalle scadenze millenarie si è passati alle scadenze centenarie.
Dal momento dello scampato pericolo, la ricerca di un nuovo termine non si è mai interrotta. L’Europa ha continuato a cercare la data fatidica nei testi biblici, nelle parole lasciate dagli apostoli, negli scritti di religiosi e di profeti come San Malachia di Armagh (1094-1148), Gerolamo Savonarola (1452-1498) o Nostradamus (1503-1566).

La profezia dei Papi, attribuita a San Malachia di Armagh, indica una lista dei papi che dal 1143 si sarebbero succeduti alla guida della Chiesa. 112 brevi frasi in latino ad indicare altrettanti Pontefici.
Attualmente siamo negli anni del 111esimo motto, quello riferito a Papa Benedetto XVI: Gloria olivae, la gloria dell’ulivo, parole che dovrebbero far riferimento ad una pace universale che dovrebbe giungere sulla Terra.
Ci sarebbe anche un 112esimo motto, la profezia considerata quella dell’ultimo Papa della cristianità. Dovrebbe chiamarsi Pietro II, un appellativo in palese disobbedienza alla tradizione secondo cui a nessun Papa è permesso riprendere il nome dell’apostolo di Gesù, morto a Roma nel 67 d.C.

“Nella persecuzione finale della Chiesa di Roma – dice il motto – sul trono pontificio siederà Pietro il Romano, che pascolerà le sue pecore tra molte tribolazioni, passate le quali la città dei sette colli sarà distrutta e un giudice tremendo giudicherà il suo popolo.”
E’ una profezia sulla quale i pareri non sono concordi. Secondo alcune correnti di pensiero, il motto su Pietro il Romano non sarebbe stato scritto da San Malachia ma sarebbe stato aggiunto nella prima metà del 19esimo secolo. Se questo fosse vero, in Papa Ratzinger San Malachia avrebbe indicato l’ultimo Pontefice.