(fdm) Ho preso atto, come tutti, del primo sondaggio pubblicato dal GdP. Non obietto, non contesto e non avanzo pregiudizi.  Mi limito a dire che una cosa del genere esigerebbe una spiegazione (che non è stata data).

foglie al ventodal blog www.sergiosavoia.ch

Un sondaggio può dire di più di quel che vedi quando incontri le persone, ci parli, le guardi negli occhi? Non credo. Al di là della discutibile metodologia (discutibile e anche poco trasparente) del sondaggio pubblicato dal GdP, resta sempre questo fatto di fondo.

La gente non si fida di chi le chiede come vota. E fa anche bene. Per cui mente, si nasconde dietro la scheda senza intestazione, dietro i “non so, forse non voto” oppure dietro i “voto le persone”.

Il risultato presentato oggi (4 marzo, ndR) dice che sostanzialmente non cambierà niente rispetto a quattro anni fa. Ebbene io non ci credo. Il mondo è cambiato rispetto a quattro anni fa. I cittadini sentono che le cose non possono più andare avanti così. Difficile immaginare che il loro messaggio ai governanti sia: facciamo finta che non sia successo nulla.

Nel sondaggio pubblicato dal GdP, più della metà ha risposto “non voterò, non ho ancora deciso”; quasi il 20% dice di voler usare la scheda senza intestazione. La gente non si fida più nemmeno di quelli che le fanno le domande al telefono (anche perché è probabilmente stufa di ricevere chiamate del menga da i vari sondatori e markettari, dalle compagnie telefoniche alle assicurazioni malattie).

Io andrò forse incontro a una mega delusione ma il cuore e la gente con cui parlo mi raccontano un’altra storia. Una storia nella quale soffia il vento del cambiamento. E io mi fido del vento.

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