50 anni fa i sovietici primeggiano ancora una volta nella gara spaziale
Oggi nel salotto di TicinoLive è per una seconda volta con noi Giuseppe Palumbo, collaboratore del quotidiano italiano “La Prealpina” e del mensile italiano di informazioni astronomiche e spaziali “Nuovo Orione”; Giuseppe Palumbo, inoltre, è, in Italia, Associato alla Società Astronomica “G.V. Schiaparelli” di Varese, Socio del Gruppo Astronomico Tradatese, Responsabile Eventi della FOAM13/Osservatorio Astronomico di Tradate; in Svizzera è Socio del Gruppo Insubrico di Astronomia del Monte Generoso. Palumbo ha al suo attivo numerosi articoli sulla storia dell’astronautica ed è un esperto di cinema e di storia del cinema, in particolare di cinematografia scientifica. Con lui oggi torniamo a parlare della “gara spaziale”, nell’ambito della Guerra Fredda, tra Usa e URSS.
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Gianna Finardi 50 anni fa si era ancora in piena Guerra Fredda tra le due superpotenze USA e URSS?
Giuseppe Palumbo Sì, la Guerra Fredda, 50 anni fa, tra le due superpotenze era ai massimi livelli e si esprimeva soprattutto nella “gara spaziale”. Controllare lo spazio significava incutere più timore all’avversario e così buona parte delle ricerche e delle risorse erano dirette soprattutto alla conquista dello spazio. La volta scorsa abbiamo visto, parlando del film “Cielo d’Ottobre”, come il lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik, ad opera dei sovietici, il 4 ottobre 1957, fu una sorta di shock negli USA.
Gianna Finardi I sovietici, quindi, erano in vantaggio nella “gara spaziale”?
Giuseppe Palumbo I sovietici erano in netto vantaggio nell’ambito della gara spaziale ed avevano conquistato dal 1957 vari primati: oltre al lancio del primo satellite artificiale nello spazio, avevano lanciato un satellite con a bordo il primo essere vivente, la cagnetta Laika, il 3 novembre 1957; avevano lanciato il primo essere umano nello spazio, il cosmonauta Yuri Gagarin il 12 aprile 1961; avevano effettuato la prima missione spaziale durata oltre un giorno intero con il cosmonauta Titov, dal 6 al 7 agosto 1961; avevano lanciato due navicelle spaziali dalla Terra, per la prima volta in orbita simultaneamente con i cosmonauti Nikolaev e Popovyč dall’11 al 15 agosto 1962; avevano lanciato la prima donna nello spazio, la cosmonauta Valentina Tereškova dal 16 al 19 giugno 1963; avevano lanciato il primo equipaggio multiplo con i cosmonauti Komarov, Feoktistov ed Egorov dal 12 al 13 ottobre 1964.
Dopo tutti questi primati, esattamente 50 anni fa, il 18 marzo 1965, l’U.R.S.S. inviò nello spazio la missione Voskhod 2, con a bordo i cosmonauti Pavel Beljaev e Aleksej Leonov; anche questa missione consegnò all’Unione Sovietica un nuovo primato: la prima E.V.A. nello spazio, o meglio, la prima attività extraveicolare umana fuori da una navicella spaziale in orbita terrestre; il protagonista di questa straordinaria impresa fu il cosmonauta Leonov che dopo aver effettuato la sua storica passeggiata spaziale, rimanendo, comunque, collegato alla Voskhod con un cordone di sicurezza, ebbe non poche difficoltà a rientrare nella navicella perché la sua tuta spaziale si era notevolmente gonfiata; riuscì comunque a rientrare a bordo, nonostante fosse ormai allo stremo delle forze, e la tragedia venne evitata per un soffio! La missione si concluse il 19 marzo 1965 ed entusiasmò ancora una volta l’U.R.S.S. ed i sovietici per il nuovo e spettacolare primato spaziale.
Gianna Finardi E gli USA come reagivano a questi primati?
Giuseppe Palumbo Gli americani non erano certo felici poichè arrivavano sempre secondi… e in una gara dove i concorrenti sono due… giungere sempre secondi significa arrivare sempre ultimi.
Gianna Finardi La volta scorsa abbiamo parlato del film “Cielo d’Ottobre”; ci può indicare un’altra pellicola sulla “gara spaziale” ed ambientata durante la Guerra Fredda?
Giuseppe Palumbo Un interessante film sulla “gara spaziale” è Uomini veri, un film del 1983, il cui titolo originale è The Right Stuff, U.S.A., 1983, con la regia di Philip Kaufman, ed interpretato da un cast strordinario: Ed Harris che interpreta l’astronauta John Glenn, Sam Shepard che interpreta il pilota collaudatore Chuck Yeager, Fred Ward che interpreta l’astronauta “Gus” Grissom, Dennis Quaid che interpreta l’astronauta Gordon Cooper, Scott Glenn che interpreta l’astronauta Alan Shepard; il film è tratto dall’opera “La stoffa giusta” scritta da Tom Wolfe, ed è la storia dei primi sette astronauti selezionati dalla N.A.S.A. per andare nello spazio con il progetto Mercury. Il film, con la coinvolgente musica di Bill Conti, è un capolavoro e lo straordinario cast è diretto egregiamente dalla mano esigente di Kaufman.
Il film inizia quando il pilota americano “Chuck” Yeager supera, per la prima volta, con l’aereo a reazione Bell X-1, il muro del suono, velocità Mach 1, il 14 ottobre 1947 e si conclude con l’ultimo volo del Progetto “Mercury” effettuato dall’astronauta Gordon Cooper nel maggio del 1963. La pellicola narra le vicende dei primi piloti americani selezionati per diventare astronauti ed i loro primi voli nello spazio, e ben evidenzia l’aspetto umano dei protagonisti.
Gianna Finardi Ci può raccontare qualche curiosità del film?
Giuseppe Palumbo Intanto il film è ben fatto ed incredibilmente è stato all’epoca sottovalutato; rende, poi, bene l’idea di che cosa fosse la “gara spaziale”. Tra le numerose curiosità riportate nel film ve ne sono due divertenti: la prima è relativa all’astronauta Alan Shepard; quando Shepard è nella sua navicella spaziale in attesa di essere lanciato nello spazio per il primo volo spaziale americano ha un problema non previsto: deve fare la pipì; una pipì, che a causa di varie interruzioni del “conto alla rovescia”, non può più trattenere… e dato che questa esigenza non era stata prevista… Alan Shepard è costretto a fare la pipì all’interno della sua tuta spaziale… se consideriamo la posizione dell’astronauta in attesta del lancio si può ben comprendere come Alan Shepard sia partito con la schiena bagnata e calda.
La seconda divertente curiosità è relativa all’astronauta Gordon Cooper; quando Cooper è nella sua navicella spaziale in attesa di essere lanciato nello spazio per l’ultimo volo spaziale del progetto “Mercury” ha un problema non previsto… no, non è quello che si può immaginare. Il problema di Gordon Cooper è che nell’attesa di essere lanciato nello spazio, si addormenta a bordo della sua navicella ed i suoi colleghi devono svegliarlo via radio.
Nel ringraziare ancora una volta Giuseppe Palumbo per la disponibilità, per le precise informazioni e per le curiosità sulla “gara spaziale” e sul cinema, formuliamo l’augurio che in futuro possa nuovamente raccontarci altre interessanti storie su quel periodo.
Intervista di Gianna Finardi