Giovanna Masoni Brenni, capodicastero Cultura, non ha assolutamente gradito e ribadisce le sue ragioni in un pacato ma fermo commento pubblicato su Facebook.
Bella Principessa, operazione privata. Finanziata da privati, con evidenti (e anche legittimi) importanti interessi economici in gioco. Volta ad accreditare come autografa di Leonardo un’opera che, a oggi, la comunità scientifica non ha riconosciuto come tale.
Meglio sarebbe stato rimanesse operazione privata. Perché non si può esporre in spazi pubblici (quelli della Città) un’opera la cui autografia è a oggi incerta, e farlo come fosse un Leonardo (vedi stendardi, che nemmeno parlano di “attribuzione”, contrariamente a quanto richiesto dal municipio). E non si possono insultare studiosi non invitati e assenti che hanno semplicemente espresso dubbi in merito. Vedi oggi CdT p. 29.
A tutto questo, temendo proprio andasse, malgrado le condizioni imposte dal municipio (puntualmente non rispettate) a finire così, ci eravamo opposti come Dicastero Cultura. Il municipio, in buona fede, ha pensato di riuscire a gestire un’operazione culturale, un dibattito autentico; ma così purtroppo non è. Questa è e resta un’operazione privata dai risvolti commerciali con un fine e pensiero unico. È bene saperlo.
Poi, l’opera è bella da vedere e forse, dicono, anche quattrocentesca autentica. Ma (per ora) finisce lì. E del resto, ad ascoltare bene, nemmeno Sgarbi, invitato e pagato dai privati, pretende sia un Leonardo; e nemmeno lo pensa. Forse per questo non ha gradito il preavviso negativo del Dicastero Cultura…
Ma noi tiriamo dritto, con le nostre posizioni, l’apertura al confronto, e il rispetto nel dibattito. Sgarbi o non Sgarbi. Grazie a tutti dei molti messaggi di apprezzamento!
Giovanna Masoni Brenni