Ieri sera i cittadini ticinesi che hanno assistito alla trasmissione Falò hanno appreso la sconcertante notizia che in Ticino vive con regolare permesso di dimora un cittadino marocchino espulso dall’Italia con decreto firmato dal Ministro degli Interni. L’espulsione è stata decisa per motivi sicurezza dello stato italiano in quanto l’uomo è un fervente sostenitore dello Stato Islamico (Dawlat Al Islamya).
Questa persona a quanto abbiamo sentito, ha contratto matrimonio con una nostra connazionale e dopo l’espulsione verso il Marocco, suo paese d’origine, ha raggiunto la consorte in Ticino. Da qui continua la sua opera di sostegno attraverso il web e ora in TV allo Stato islamico. “Sono a favore del califfato come mussulmano” ha detto tra le altre cose nell’intervista. In studio anche l’imam di Lugano che non ha fugato i dubbi sulla reale posizione che i mussulmani da lui rappresentati hanno sul tema del terrorismo islamico. Pertanto chiediamo alle istituzioni:
Come è possibile che un cittadino marocchino espulso da un paese UE per reati contro la sicurezza dello stato possa tranquillamente ottenere un permesso di dimora nel nostro Cantone? Come è stata trattata la sua pratica? Che lavoro svolge questa persona? È monitorata la sua eventuale attività lavorativa? E ancora, può la televisione quale servizio pubblico permettersi di dare la parola a un personaggio che dichiara le sue simpatie per lo stato islamico?
Restiamo in attesa come tanti cittadini di risposte.
per Generazione giovani PPD, Gianluca Padlina, presidente