Austria 420dal portale www.blognews24ore.com

Il 7 gennaio scorso, il ministro austriaco dell’Interno ha accettato il principio dell’iniziativa popolare che chiede l’uscita dell’Austria dall’Unione europea.

In un primo tempo, il ministero e la Corte costituzionale avevano rifiutato le circa 10’000 firme presentate per chiedere questo voto. La richiesta era stata accettata in un secondo tempo, con la presentazione di altre 10’000 firme valide. Fra il 24 giugno e il 1. luglio 2015, gli elettori austriaci potranno iscriversi sulle liste ufficiali nei propri comuni di residenza per esprimere ufficialmente la volontà di uscire dall’UE.

Il testo a favore dell’uscita dell’Austria dall’Unione europea sottolinea come tutte le promesse fatte prima dell’adesione, 20 anni fa, non siano state mantenute. Non vi è stata crescita economica. Al contrario sono aumentati il tasso di criminalità, la disoccupazione e l’indebitamento.

Gli ideatori del testo accusano i dirigenti europei di prendere le decisioni sotto la pressione delle multinazionali, ai danni delle realtà locali. L’UE è accusata di essere sempre meno a favore di una politica di pace e neutralità, mettendo così a rischio tutti i suoi Stati membri. Disapprovano anche la partecipazione europea alle sanzioni economiche contro la Russia decise dagli Stati Uniti, che viene considerata incompatibile con il principio di neutralità della legislazione austriaca.

Inoltre il testo dichiara :

“Vogliamo nuovamente vivere in un paese libero e neutrale, senza essere una colonia di Bruxelles e di Washington. Non vogliamo essere coinvolti in conflitti all’estero che non ci riguardano e che rappresentano un pericolo per la pace. Solamente uscendo dall’UE potremo sfuggire ai famosi accordi transatlantici di libero scambio tra Europa e Stati Uniti (TTIP) e il Canada (CETA).

L’Austria recupera solo una piccola parte dei miliardi di euro che ogni anno servono alla promozione dell’UE. Di questi pagamenti annui siamo contribuenti netti da 20 anni ma non abbiamo alcun potere decisionale riguardo l’utilizzo di questi soldi.

Essere uno Stato membro dell’Unione europea è un affare in perdita, sia per la diminuzione delle prestazioni sociali, sia per il calo degli investimenti dello Stato a favore della popolazione.

Se l’Austria uscisse dall’UE, non solo risparmierebbe cospicui contributi annui, ma anche i pagamenti per i diversi fondi di salvataggio dell’euro. Gli obblighi di deposito miliardari per il Meccanismo europeo di stabilità e le enormi garanzie per il Fondo europeo di stabilità finanziaria sarebbero soppressi.”

(Fonte : lepeuple.be)