Cattaneo 2Il mese scorso ho lanciato l’idea di un “Piano Marshall” per il Ticino: due miliardi di investimenti nei prossimi quattro anni. Chi ha pensato a una boutade elettorale si è sbagliato. Come presidente del PLR, ma anche come imprenditore, farò di tutto per sostenere e promuovere quell’idea, cercando di convincere della sua bontà il mondo politico e l’opinione pubblica. Con progetti concreti, innovativi e di sviluppo come quello di cui parlo oggi: una “autostrada ciclabile” tra Lugano e Mendrisio.

Indicando i settori in cui a mio parere il Ticino dovrebbe investire risorse ho parlato anche della mobilità lenta, pedonale e soprattutto ciclabile. Non perché sono appassionato delle due ruote, ma perché credo che promuovere l’utilizzo della bicicletta (anche di quella elettrica) possa veramente contribuire alla riduzione del traffico automobilistico e aumentare la qualità di vita. Sono certo che moltissimi ticinesi (ultima slow up oltre 30’000) lascerebbero a casa l’auto e sceglierebbero la bici se disponessero di un collegamento diretto e sicuro tra Lugano e Mendrisio. La mentalità e le abitudini si possono modificare soltanto creando le condizioni per cambiarle. È molto meglio investire in progetti del genere che aumentare le tasse di circolazione per sussidiare in modo indiscriminato l’acquisto di auto elettriche come vorrebbe fare il Governo (sul referendum si voterà in giugno).

A questo proposito faccio notare a chi mi accusa di sostenere la lobby della benzina che alla stazione di servizio City sul Monte Ceneri ho promosso in collaborazione con la casa automobilistica Tesla, che produce auto elettriche, la creazione di un punto di rifornimento con diverse colonnine di ricarica.

Tornando al progetto, sarebbe troppo facile citare le città e le regioni del Nord Europa, che da decenni promuovono la bici come mezzo di trasporto sulle brevi distanze. Cito quindi un bellissimo progetto realizzato qualche anno fa in Liguria, la Pista della Riviera dei Fiori, che in questi giorni ha ospitato il prologo del Giro d’Italia: 24 chilometri di ciclopista sul mare ricavati su una linea ferrovia dismessa.

Andare in bicicletta tra Lugano e Mendrisio è oggi molto pericoloso, in particolare sul tratto della Forca di San Martino, e tra Bissone eCapolago. Purtroppo non abbiamo spazi di manovra dal profilo territoriale e l’unica soluzione è creare una ciclopista che sfrutti la riva. Non sono un tecnico, per cui ho chiesto una consulenza allo studio di ingegneria Comal, che ha elaborato un progetto di massima stimando i costi tra i 25 e i 30 milioni.

Mi si dirà che 30 milioni è il credito stanziato per il potenziamento delle ciclopiste sull’intero territorio cantonale. Rispondo che quel credito non è sufficiente e che una “autostrada ciclabile” tra Lugano e Mendrisio lungo la riva del lago contribuirebbe a sgravare il traffico veicolare, e rappresenterebbe un gioiello dal profilo turistico e dello “svago”, destinato sia ai ticinesi sia a chi sceglie il nostro cantone per le vacanze.

I percorsi ciclabili nel Luganese gravitano attorno alla Città, ma nessuno si collega direttamente al Mendrisiotto. Il progetto è complementare ai percorsi ciclabili attualmente pianificati e in diverse zone si inserisce lungo le rive del lago, con infrastrutture che dovranno essere esteticamente pregevoli e rispettose dei vincoli naturali (terrapieni, passerelle galleggianti e sopraelevate). Questo percorso ciclabile genererà anche un particolare interesse turistico considerando che incrocia lidi e campeggi, orientati a una clientela che gradisce gli spostamenti in bicicletta. L’autostrada ciclabile tra le città di Mendrisio e Lugano può insomma modificare la cultura della mobilità dolce, assumendo un ruolo educativo per le attuali e future generazioni.

Rocco Cattaneo, presidente PLR