Articolo pubblicato il 26 settembre 2014

Se avete un portale, Google Analytics vi dice tutto: quanti visitatori vi stanno leggendo all’istante, quanti nella giornata, in un mese, in un anno. Quali articoli leggono. Quali parti del pianeta abitano (sullo schermo appare una carta geografica). Per me, più spesso, Ticino e Italia, ma talvolta anche America e Africa.

In questi giorni G.A. mi segnala un alto numero di letture per il pezzo che segue. Nella home page esso non è più visibile da mesi, lo potete “catturare” solo con Google. Come mai tutto questo interesse? Ma è facile, tutti vogliono avventurarsi sul ponte tibetano “Carasc”!

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Foto Ticinolive

L’invito giunto in redazione era di quelli che incuriosivano: visitare, nella valle di Sementina, il nuovo ponte tibetano “Carasc” in fase di costruzione, ma ormai praticamente ultimato. Il tempo che avevo a disposizione era scarso ma alla fine la curiosità ha avuto il sopravvento. Ci sono andato… e non me ne sono pentito.

Hanno fatto gli onori di casa con cordialità e competenza  Carlo Bertinelli, presidente del consorzio che ha come scopo la valorizzazione della zona, e l’ing. Filippini, progettista. Ho avuto anche occasione di conoscere l’on. Raffaele de Rosa, granconsigliere e direttore dell’ERS Bellinzona e Valli (che mi ha confidato di essere uno scacchista della scuola di Franchino Sonzogni; ci siamo sicuramente “incrociati” nei gloriosi anni Ottanta – per me gli anni dell’Open Scacchistico Internazionale di Lugano, un giorno o l’altro ne scriverò – ma lui doveva essere molto giovane!)

Bella giornata, bella gita, ma soprattutto istruttiva. Veniamo al sodo. Il ponte è detto “tibetano” perché nel Tibet ce ne sono a migliaia di questo tipo. Attraversa la piccola valle scoscesa di Sementina ed è ancorato a una quota di 696 metri, alle due estremità. È dunque perfettamente orizzontale e si innalza per un massimo di 130 metri rispetto al suolo. Lungo 270 metri, il ponte pesa circa 50 tonnellate; ognuno dei suoi cavi portanti pesa 3 tonnellate ed è stato messo in posizione con una precisa e abile manovra di elicottero. Il camminamento, largo un metro scarso, è in legno di larice. Il costo dell’opera è, come si può immaginare, considerevole: 1,6 milioni di franchi.

Il ponte non è ancora transitabile ma lo sarà all’arrivo della prossima primavera. Si punta, molto ragionevolmente, a farne un’attrattiva turistica (stanno lavorando ai sentieri). L’edificio più notevole nella zona è l’antica chiesa di san Bernardo (san Barnàrd), che conserva pregevoli affreschi ed è classificata monumento di importanza nazionale. Ci si può arrivare anche in teleferica.