Stamm Wicht 1 yIn questa foto Ticinolive (copyright), scattata venerdì 3 luglio verso mezzogiorno all’Olimpia, si scorge sulla destra Raoul Ghisletta, reduce da un’impegnativa conferenza stampa. Al centro in piedi Paolo Clemente Wicht, presidente del Lions Club Lugano, rivolge un pensiero ad alcuni soci, assidui dello Stammtisch, accorsi per festeggiare la sua entrata in carica.

* * * * *

Come indicato nel rapporto di minoranza allestito dai consiglieri comunali Marco Jermini, Martino Rossi e Fausto Beretta-Piccoli, i programmi di agglomerato regionali promossi dalla Confederazione sono finanziati attraverso il Fondo infrastrutturale per il traffico d’agglomerato e sono basati su una visione globale dei trasporti. Piuttosto che a creare nuove infrastrutture la Confederazione punta a migliorare la gestione del traffico (favorendo la mobilità sostenibile, la sicurezza e la riduzione dell’inquinamento) e mira a pianificare meglio l’«evoluzione degli insediamenti» (avvicinando i luoghi di lavoro e quelli di residenza, migliorando i collegamenti pubblici tra queste aree, migliorando gli spazi pubblici). Nel Rapporto d’esame della Confederazione sul Programma d’agglomerato del Luganese 2 (PAL 2) le critiche sono severe: ad esempio si indica che “Considerata l’entità dei problemi di traffico sulla rete stradale, il PAL2 non propone misure che impediscano un deterioramento dei livelli di congestione facendo leva sulla gestione dei flussi sull’intero perimetro dell’agglomerato o su altri provvedimenti in grado di influenzare la domanda e la scelta del vettore. Vi è il rischio che peggiorino l’accessibilità per il traffico motorizzato privato e le condizioni di circolazione per i bus. L’efficacia della strategia globale del sistema di trasporti nell’agglomerato è dunque messa in discussione.” (pagg. 11-12)

I contributi federali per il PAL 2 sono quindi stati modesti, in quanto i progetti presentati non erano convincenti, il volume di traffico crescerà su molte strade e l’uso dei mezzi pubblici rimarrà modestissimo (nel Luganese, prima e dopo il PAL 2, solamente 1 tragitto su 10 sarà effettuato con i mezzi pubblici). In particolare la Confederazione non sussidia la circonvallazione di Agno e sussidia il tram luganese solamente nel tratto Bioggio-Manno (1,9 km). La navetta in galleria da Bioggio a Lugano è rimandata a dopo il 2019, nell’ambito dei Programmi d’agglomerato di terza generazione (PAL 3).

Alla luce di questi fatti PS, Verdi e Cittadini del territorio difendono la suddivisione in due “pacchetti” del credito del PAL 2:

a) misure prioritarie da effettuare: si tratta di misure mature, non o poco controverse e, in parte, cofinanziate dalla Confederazione, pari a circa 310 milioni;

b) misure da considerare in un secondo tempo: si tratta di misure non mature, o controverse, e non finanziate dalla Confederazione, che ne richiede il ripensamento e l’ottimizzazione, pari a circa 376 milioni.

La proposta della minoranza di finanziare ca. il 50% delle opere mature e non controverse, rimandando il resto al PAL3, è molto pragmatica e ragionevole. Si tratta di una proposta razionale che va anche nell’interesse delle finanze comunali e cantonali. Ma per farla passare occorre firmare il referendum lanciato contro il PAL 2 a Lugano. Il referendum, scaricabile dal sito PS Lugano, serve a bloccare un progetto costoso ed inefficace, come pure a promuovere nella regione uno sviluppo sostenibile in termini finanziari ed ambientali. Si tratta di un atto civico per il quale facciamo appello alla popolazione del Comune di Lugano. La raccolta firme è in corso e termina il 17 agosto. Le firme necessarie sono 3’000 e devono essere di cittadini con diritto di voto a Lugano.

Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano