Ticinolive ha pubblicato una serie di articoli (principalmente interviste) molto critici (ma non tutti) su Lugano Airport, la sua gestione e il comportamento della politica di fronte ai gravi problemi e alla decadenza dell’aeroporto. 

A un certo punto l’attività pubblicistica si è quasi esaurita, e c’era un motivo. Volevo evitare che si pensasse a un partito preso in negativo, a un accanimento, alla possibilità di avercela a morte con Tizio, Caio o Sempronio (cosa del tutto inesistente).

Oggi torna Diego Zanoni con un articolo abbastanza pungente. Nonostante il sollievo, le lodi e i Te Deum di ringraziamento (Skywork ha incomniciato a vendere i biglietti per il Lugano-Ginevra), Zanoni rimane critico. E pone sul tavolo una domanda obbligata: “Quanto costa questo volo alla Città?”

Zanoni arriva a dire che nessuno potrà sapere come verrà speso il denaro pubblico. Ma qui gli do torto. Si potrà sapere, eccome.

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Skywork con la prudenza che una piccola Aerolinea deve avere, ha correttamente opinato e temporeggiato lungamente prima di acconsentire ai voli a Ginevra ora acclamati come grande successo. Perché? Semplice, per operare su Lugano vuole i soldi, si chiama Load Factor un algoritmo schizofrenico ma funzionale che determina il “riempimento” degli aerei. In particolare la rotta su Ginevra ha mediamente un Load Factor del 35% il che significa che su 100 posti disponibili solamente 35 vengono riempiti con la vendita dei biglietti. I costi di gestione per la aerolinea però restano invariati e quindi le compagnie aeree (vedi Ryanair per esempio) chiedono un contributo alla società di gestione per i restanti posti liberi. Del resto Lugano lo aveva già fatto in passato con la Minoan air, sfasciata aerolinea greca che fu pagata dal non compianto ex Direttore Alessandro Sozzi ben 2 milioni di soldi pubblici per garantire un passaggio su Ginevra. Dopo 6 mesi fallí, ovviamente intascato il malloppo e nessuno ne ha più saputo nulla o ha pagato pegno. Il grande ed acclamato successo del ripristino della rotta su Ginevra quanto costa ai cittadini Ticinesi in termini di contributo alla compagnia aerea? Secondo il sottoscritto non meno di 800 mila Franchi l’anno esclusi ovviamente i benefits che la premiata ditta che gestisce l’aeroporto avrà loro concesso per dare lustro al proprio operato e salvare la faccia. In sostanza Skywork fornirà un servizio lautamente pagato dai contribuenti per consentire a pochi eletti di andare a Ginevra e tornare per cena, sempre che si voli ovviamente. Operare in questo modo è stata una scelta miope e autoreferenziale atta unicamente ad amplificare l’illusione di avere un aeroporto coi fiocchi. La cosa più straordinaria è che le voci che nel bilancio della LASA sono riferite alle sovvenzioni o contributi marketing alle aerolinee sono secretate, nessuno potrà sapere quanto e come spendono il denaro pubblico. Chi ci guadagnerà saranno solo quelli di Skywork, l’aeroporto continuerà a macinare pedite poi rigorosamente ripianate coi soldi dei Luganesi, rendendo questa costosa e triste storia sempre di più infinita.

Cosa fare? Installate il sistema AGNOS per gli avvicinamenti di precisione, poi accordatevi con la SEA (Società Aeroporti di Milano) per spostare su Lugano parte del traffico dei bimotori ad elica che intasano gli avvicinamenti su Malpensa ed iniziate a pensare che la gestione, organizzazione e coordinamento di un Aeroporto è cosa seria e non un giochino costoso per strapagati illusionisti che, con il danaro pubblico non ne azzeccano una da 15 anni.

Ad Maiora, Diego Zanoni