Duro e sarcastico comunicato dell’UDC Ticino

UDC logoIn materia di tasse comunali, secondo il governo italiano un cantone svizzero non può applicare la stessa aliquota che pagano già molti cittadini elvetici. E non può chiedere neppure il casellario giudiziale e quello dei carichi pendenti a cittadini stranieri che desiderano vivere nel nostro Paese.

Sono opinioni che non condividiamo, ma che fanno parte del gioco delle parti, di cui i governi italiani sono peraltro maestri imbattibili, dalla notte dei tempi.

Quello che lascia a bocca aperta è la convocazione dell’ambasciatore svizzero alla Farnesina, a causa di tematiche tutt’altro che da guerra. Soprattutto, lascia interdetti l’atteggiamento del governo svizzero e dei suoi ambasciatori (che portano pena), sempre più in balia di minacce da parte di uno Stato inadempiente su svariati dossier, ma che, con la faccia tosta dei bulli di quartiere, avanza richieste e pretese, e ottiene pure comprensione da parte delle autorità federali del nostro Paese.

La scomposta strategia del governo di un Paese che cerca di indebolire la Confederazione per ottenere sempre di più su note questioni che hanno come protagonista il vil denaro, va semplicemente respinta al mittente.

Quando il governo italiano – che non riesce neanche a riportare a casa due militari arrestati da un Paese in via di sviluppo, ma si permette di fare la voce grossa con la Svizzera – rispetterà tutti i criteri di reciprocità solitamente osservati da ogni comunità civile; quando avrà tolto la Confederazione elvetica dalla “Black List”; quando avrà intrapreso i lavori per la realizzazione di opere pubbliche per le quali ha già ottenuto ingenti somme dal governo svizzero; quando non ci manderà più mafiosi e camorristi che impongono il pizzo e bruciano negozi (una media di tre all’anno, solo in Ticino); quando ci avrà spiegato come mai il 51% di tutti i reati finanziari commessi su territorio svizzero ha come protagonisti cittadini italiani… allora potrà convocare ambasciatori e presidenti, re e giullari. E cercare di coprire le proprie inadempienze in base alla tradizione della diplomazia italiana: a tarallucci e vino.

Direttiva dell’UDC Ticino


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