7 agosto, ore 19, al Rivellino presso il castello di Locarno
Aida 1xLa regista Aida Schläpfer

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Ecco finalmente il film rifiutato da Solari & Co. Un documentario intenso, girato con rischio e pericolo, indubbiamente fastidioso perché parlare di certe cose… non è di buon gusto.

Poteva essere ammesso al festival? Mi limito ad osservare che le “ragioni” addotte dai Pardi appaiono pretestuose e goffe. È chiaro che se non voglio una ragazza posso sempre dire che ha il naso rosso o i seni troppo piccoli o le gambe storte.

Sento però il bisogno di fare una lode ai Pardi. Avrebbero potuto – facilissimamente – sistemare le cose con diplomazia. Trovare una nicchia, inventare un buco, un gioco da ragazzi. Hanno preferito chiudersi a riccio nel loro arrogante no. Questo è un segno di carattere e bisogna ammirarli per questo.

Fabio Pontiggia, che sedeva accanto a me e al quale mi sono affrettato a presentare il prof. Davide Rossi, mi ha detto: “Io so per quale motivo non hanno potuto fare marcia indietro”. E io: “Me lo dici?” “No, perché altrimenti lo scrivi tu prima”. Ecco che stanotte avrò l’insonnia. Domattina per fortuna sapremo. Tutti.

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Il festival appare ai miei occhi come un gigante invincibile. Solo un cataclisma terrificante potrebbe abbatterlo. Frequentatissima vetrina alla moda per grandi, medi, piccoli e sottozero, regno del politicamente corretto e degli scandali politicamente corretti, con la sua straordinaria capacità di rastrellare denaro e di rendersi grato alla politica, chi può minacciarlo? Non certo l’ardito e fantasioso Arminio Sciolli, ai quali va un caloroso complimento per quello che fa. Come, non sei gradito? Vuoi un consiglio? Fregatene.

POST SCRIPTUM. Non dimenticate di leggere la bellissima intervista che Mattia Sacchi ha fatto alla regista rifiutata.

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