Sull’indecorosa sceneggiata delle 100.000 prezzolate firme il consigliere nazionale PPD Marco Romano pubblica oggi in Facebook questo (ragionevole) commento.

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Romano y“Un grave errore! Pericoloso sia per gli equilibri interni sia nei rapporti con l’Europa! Strapazzare la democrazia è mancanza di rispetto verso un sistema creato proprio per garantire equilibri. 100’000 firme – fina(ragionziate da un miliardario che nemmeno risiede in CH e raccolte offrendo 1,5 CHF a firma raccolta – indeboliscono notevolmente la posizione della Svizzera, non risolvono le problematiche pendenti e sviliscono i fondamenti della democrazia diretta elvetica! La democrazia diretta è espressione di libertà, ma quest’ultima va gestita con rispetto e attenzione! Sono preoccupato…queste 100’000 firme indeboliscono la Svizzera…che si giunga al voto o meno…”

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Tutto bene? Direi di sì, anche se – lo confesso a costo di apparire “cattivo”, tanto chi mi conosce sa che sono buono – tale improvvisa esplosione di zelo mi sembra sospetta. Non è un caso che in questi giorni l’espressione più gettonata sia “folgorati sulla via di Damasco”.

Tutto bene? No, è troppo poco. Su alcuni punti cruciali bisogna fare chiarezza.

— La posizione del PPD Ticino riguardo la linea del PPD nazionale e la persona del suo presidente (che il dottor Soldati ha inchiodato con il memorabile marchio: “un presidente di quelli che si possono augurare soltanto ai propri nemici”). Questa è un’elezione NAZIONALE, non può essere trattata come se ci fossero urne solo da Pedrinate alla Nufenen.

Sono giunte voci, è ben vero, di bisticci tra il Coordinatore e il Presidente ma… la cosa ha un peso se non si riduce a un teatrino a beneficio degli allocchi.

— La posizione del PPD Ticino sul ripristino di una corretta rappresentanza delle forze politiche in Consiglio federale e, conseguentemente, sulla conferma di Eveline Widmer Schlumpf (“la donna del baratro”, così la descrive la brillante opinionista Iris Canonica). Sempre che decida di ripresentarsi (su questo punto pubblicherò una riflessione, della quale al momento ho solo il titolo: “L’uovo di Colombo”).

In quest’ordine di idee incisiva e significativa sarebbe una presa di posizione del partito cantonale contro la linea (veramente folle) del presidente-sciagura Darbellay.

Oso sperare tanto? Ovviamente no. La mia era soltanto un’idea…

Continuazione. Leggere qui: “L’uovo di Colombo ovvero: una soluzione possibile”