Si chiama “self-checkout”, quando i clienti dei supermercati svolgono i compiti delle cassiere per pagare ciò che hanno acquistato. Entro fine anno Migros e Coop avranno, rispettivamente, 235 e 150 negozi dotati di self-checkout e self-scanning. Bene diranno alcuni, giustificando l’innovazione come risparmio di tempo e meno colonne alle casse. Invece bene proprio un bel niente!
Il vantaggio è tutto per Migros e Coop che impegneranno il personale di cassa in altri lavori, risparmiando sui costi da gestire (ripetiamolo che non fa mai male) “pro saccoccia loro”. Nuovi assunti? Neanche mezzo, a parte qualche stagista o studente per lavori temporanei, a stipendi da bischeri, proprio quando non se ne può fare a meno. Risparmi o benefici da riservare ai clienti? Scherziamo davvero, i tempi sono difficili! Al massimo una generica e non vincolante dichiarazione d’intenti che con questa innovazione tecnologica potrebbero essere evitati futuri aumenti dei prezzi.
Insomma la solita musica che a fine anno cambia d’incanto spartito con le consuete dichiarazioni ai media: Ottima annata per l’azienda (buona per chi non ama infierire), aumento di merci, clienti e utili. Per i bonus a dirigenti e manager vale invece tutto il rispetto dovuto alla privacy.
Quindi nessuna buona nuova per impiegati e clienti? Certo, ce ne sarebbe una: Migros e Coop affermano che nessuno di questi nuovi sistemi ha determinato una diminuzione di personale. Attenti però il “self-checkout” da noi è solo alle prime armi, se prenderà piede, come ha fatto il “Mystery shopping”(pratica di marketing per tenere sotto controllo i propri dipendenti), scommettiamo che saliranno vertiginosamente le proposte interne di pre-pensionamento?
Mala tempora currunt? Sì, per molti; per pochi invece corrono solo gli utili.
Carlo Curti, Lugano