Abate“Surtout  pas trop de zèle” soleva dire il famosissimo Talleyrand. Oggi l’ultima settimana della campagna di ballottaggio incomincia bene, con un bell’articolo sul Corriere di Natalia Ferrara Micocci, già candidata PLR al Consiglio di Stato, in favore di Fabio Abate e (soprattutto) contro Battista Ghiggia.

La mia opinione sul CdT di oggi, per chi, distratto da questo caldo novembre, non avesse scorto la nebbia intorno al suo avversario” scrive la battagliera Natalia sulla sua pagina Facebook. L’articolo consiste in una vasta lode del “senatore” PLR, comprensibile ed accettabile in un’ottica di partito, e in una solenne stroncatura del candidato della Destra, dipinto in sostanza come un ambizioso approfittatore senza arte né parte.

Questo vibrante ballottaggio pone sul tavolo un problema fondamentale. Non ci sono a nostro avviso obiezioni alla personalità di Abate, che è un politico coscienzioso e specchiato; né al suo partito, che possiede una grande tradizione ed ha avuto un ruolo di primo piano nella storia del nostro Paese. Il problema sono proprio le sue idee, benché presentate in forma “attenuata” per l’occasione. E anche certi suoi comportamenti in circostanze cruciali: da che parte stava nel 2007 ? e nel 2011 ? Si può sapere?

Nel suo brillante articolo Natalia, anche lei distratta, si guarda bene dal chiedersi – forse a causa del suo iperattivismo non ha trovato il tempo per pensarci – perché la Sinistra sostiene Abate e perché il dottor Malacrida (mantenuto in corsa ad hoc) si è spinto sino a fare un ticket esplicito in suo favore.

Io non replicherò alla potente stroncatura di Natalia tessendo lodi sperticate del candidato Ghiggia. Mi limito a dire che è una personalità di valore, del tutto plausibile per la carica in questione, che si batte  con efficacia e con slancio. Appare assolutamente sincero nelle sue convinzioni politiche, molto lontane da quelle dell’on. Abate. Legittime le une e le altre. L’elettore sceglie, ed è proprio questo il senso della democrazia.