Oggi all’infopoint (anticamente si diceva: conferenza stampa) c’era più gente del solito. Non solo giornalisti, ma anche politici e alti funzionari del Comune. Si attendeva la grande notizia (ma la sapevano tutti; la sapevamo persino noi). L’Esecutivo è presente in corpore, fatto abbastanza eccezionale.
L’on. Giovanna Masoni Brenni, vice sindaco, “ministro della cultura” della città di Lugano, realizzatrice del LAC, ha deciso di non ricandidarsi per un quarto mandato. L’ha comunicato stamani a suoi colleghi e lo comunica nel pomeriggio ai media. Commossa ma controllata Giovanna così motiva la sua decisione: “Potrò stare di più con la mia famiglia, con mio marito e i miei figli, avrò più tempo per la mia professione, che amo. Resterò vicina alla cultura, mi sento in sintonia con la mia Città.” Un applauso affettuoso e riconoscente ha coronato le parole di Giovanna.
Le hanno risposto nell’ordine: il Sindaco, l’on. Bertini (“mi sono sentito come un bambino che ha perso la mamma in un supermercato”, “però in fondo non è una buona immagine perché mi hai sempre considerato un tuo pari, nonostante l’evidente differenza d’età” – vivace ilarità della sala), l’on. Zanini Barzaghi (“si scioglie il Frauenverein”), l’on. Angelo Jelmini, Giovanna Viscardi (presidente del PLR Lugano), Roberto Badaracco (capogruppo PLR in consiglio comunale), Peter Rossi (presidente del CC) e Lorenzo Jelmini, a nome degli avversari politici (detti un tempo “atavici”, adesso non si sa). Jelmini ha detto: dovrei esser contento, poiché la squadra perde il suo giocatore più forte.
La campagna elettorale in vista dell’aprile 2016 può considerarsi iniziata. I liberali radicali, che hanno perso la Città nel 2011, hanno ora l’improbo compito di affrontare la formidabile corazzata leghista. Bertini è ormai il numero uno e ha dimostrato più volte di essere un candidato molto forte. Da solo però non può vincere. Sarà dunque essenziale trovargli dei compagni di lista di prim’ordine, almeno due.
Prima però godiamoci il 15 novembre, un test cruciale.