La Lega è attualmente l’unica forza politica che si occupa concretamente dei problemi sociali del Cantone e delle preoccupazioni di lavoratori ed apprendisti. Infatti il tema del frontalierato e della sostituzione dei residenti, problema che davanti ad ogni evidenza continua ad essere negato dai partiti storici, è l’esempio più evidente di come il Movimento si occupi degli aspetti sociali che non vengono affrontati dalla sinistra né dai sindacati, i quali negano il problema e si pongono a favore dell’Europa e delle sue misure che erodono la sovranità nazionale e i diritti sociali.
L’impegno costante a favore dell’attuazione del voto del 9 febbraio è in primis una lotta a favore della dignità dei lavoratori ticinesi. È compito della politica intervenire laddove il mercato avvantaggia solo i pochi, a discapito dei molti. Un’economia di mercato propugnata dall’UE, liberista e senza regole e tutele, provoca solo vantaggi agli imprenditori che intendono sfruttare la manodopera; la libera circolazione, tuttora sostenuta dai partiti storici, è fonte di disfunzioni a cui la Lega propone soluzioni concrete e attuabili come la reintroduzione dei contingenti.
Basta parlare con la gente per sentire storie infinite di lavoratori ticinesi (spesso giovani) che hanno perso il lavoro perché al loro posto è stato assunto un frontaliere, o che si ritrovano in assistenza o disoccupazione a causa dell’assunzione di lavoratori italiani a basso costo. La Lega ha compreso il problema e sta fornendo soluzioni.
Al di là di vecchie etichette ideologiche come “destra” o “sinistra”, la Lega è il Movimento popolare e interclassista di tutti i ticinesi: agli incontri dei Giovani Leghisti si ritrovano a discutere lo studente e il cuoco, la segretaria e l’economista, la commessa e l’autista. Tutti uniti per difendere il Ticino e la sua gente. È anche questo che rende la Lega diversa dalle altre forze politiche e che ne spiega il successo.
Aron D’Errico – Movimento Giovani Leghisti Locarno