“Siamo in guerra?”. È la domanda che molti si sono fatti dopo gli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre. Una domanda solo in apparenza banale, perché ogni possibile risposta apre nuovi interrogativi che condizioneranno pesantemente il nostro futuro. Ad esempio: con chi siamo in guerra? Contro un’organizzazione terroristica o contro un Stato come ritiene di essere l’Isis? E come è giusto combattere questa guerra se di guerra si tratta? Con gli eserciti, con l’intelligence, con entrambi, oppure sul piano economico? E con quali alleati e per quali scopi? Ma poi: in Occidente siamo davvero pronti a fare una guerra con tutto quel che ne consegue?

Tante domande gravose che si inseriscono in uno scacchiere mondiale e culturale assai complesso, le cui radici affondano inevitabilmente nel recente passato e fioriscono nel presente: dagli attentati in Occidente e nel resto del Mondo alle guerre in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, passando per un grave scontro interno al mondo musulmano e agli interessi economici legati alla vendita del petrolio e a quella delle armi, fino al controllo geopolitico di una regione, quella mediorientale, dove alcune nazioni stanno giocano una partita nella partita.

In tutto questo si inserisce il ruolo della Svizzera e dell’Unione Europea, i cui destini sono comuni anche perché legati da alcuni accordi internazionali, quali ad esempio la Libera circolazione e Schengen, che dopo gli attentati in Francia sono stati ulteriormente messi in discussione. Infine, la questione della nazionalità (gli attentatori di Parigi erano cittadini europei ed è noto che all’Isis si sono aggregati molti cittadini europei, tra i quali anche svizzeri) e i rapporti con il variegato mondo musulmano.

L’Associazione NOI organizza giovedì 3 dicembre a Lugano, a partire dalle 20.15 all’auditorium dell’Università della Svizzera Italiana, una conferenza per affrontare e sviscerare tutti questi temi. All’evento parteciperanno relatori di eccezione: Massimo Fini, giornalista e scrittore, collaboratore del Fatto Quotidiano, fra i più attenti osservatori del fenomeno Isis e per anni inviato nei più caldi teatri internazionali; Carla Del Ponte, già procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia e componente della Commissione Indipendente dell’Onu sui crimini compiuti in Siria; Jacques Ducry, presidente del Movimento europeo svizzero – Sezione Ticino.

L’Associazione NOI invita gli interessati a partecipare alla conferenza per riflettere tutti insieme sul delicato periodo che stiamo attraversando. L’entrata è gratuita.

Siamo in guerra