Con l’aggregazione dei Comuni di Bironico, Camignolo, Medeglia, Rivera e Sigirino è nato nel novembre del 2010 il Comune di Monteceneri, una realtà che sfiora ormai le 5’000 unità. Solo nel 2015 sono nati 63 bambini, a dimostrazione del fatto che si tratta di un comune giovane, in piena espansione e a misura di famiglia. Fatta questa premessa vorrei fare una riflessione sull’iniziativa popolare “Per il matrimonio e la famiglia – Basta discriminazioni per le coppie sposate” che a mio avviso casca a fagiolo sulla nostra “piccola” realtà comunale. Lo faccio prendendo spunto da quanto affermato dal Consigliere nazionale Marco Romano durante la trasmissione Democrazia diretta, andata in onda sulla RSI in data 08.02.2016. Nel 1984 una sentenza del Tribunale federale, ormai divenuta storica, ha stabilito in modo inequivocabile che moltissimi cittadini residenti in Svizzera risultano svantaggiati fiscalmente perché sposati. A livello federale, da oltre 30 anni, non si è fatto nulla per ovviare a questa grave ingiustizia. Con l’iniziativa si vuole eliminare un doppio svantaggio che devono sopportare le coppie sposate rispetto ai concubini, ovvero un onere fiscale supplementare e, per gli anziani, una rendita AVS minore rispetto a quella che percepirebbero se la coppia non fosse unita in matrimonio. Come affermava giustamente Romano ci troviamo confrontati ad una situazione anticostituzionale e ingiusta, che induce molti a decidere di non sposarsi. I detrattori di questa iniziativa propongono l’introduzione dell’imposizione individuale, di principio anche condivisibile, ma come è noto si tratta di un progetto che per portata e dimensioni necessiterà di molto tempo prima di poter eventualmente essere messo in atto. Cosi facendo la discriminazione fiscale per le coppie spostate continuerà indisturbata per diversi anni ancora. Vi è pure chi adduce motivazioni contrarie di ordine ideologico, dimenticando che l’iniziativa si applicherebbe anche alle unioni domestiche registrate. Dal 2007 infatti viene riconosciuta l’unione registrata alle coppie dello stesso sesso, che garantisce gli stessi diritti riconosciuti dal matrimonio. Del resto la definizione attuale del matrimonio appare già definita dall’interpretazione della Costituzione, sancita nel codice civile e nella giurisprudenza. Non è quindi logico respingere un’iniziativa che ha in se obiettivi di natura esclusivamente fiscale. Le critiche ideologiche rivolte alla formulazione del testo appaiono di conseguenza sterili e prettamente strumentali. Una coppia sposata non deve pagare più imposte di quando non lo era. Mi auguro, per le famiglie del Comune di Monteceneri, ma anche per tutte le famiglie svizzere sposate, unite o che intendono farlo in un prossimo futuro, che il 28 febbraio 2016 si voti SÌ all’iniziativa Per il matrimonio e la famiglia.
Andrea Daldini, avvocato – Candidato PPD al Municipio e Consiglio Comunale di Monteceneri