Vizio dell'arteChiunque, appassionato di teatro, abbia desiderato almeno una volta di stare dietro le quinte, a spiare come nasce uno spettacolo, sarà accontentato stasera e domani al Lac, con “Il vizio dell’arte” di Alan Bennett, messo in scena dalla compagnia Teatro dell’Elfo.

Alle 20.30 inizierà un gioco di teatro nel teatro, condotto da Ferdinando Bruni (regista assieme a Francesco Frongia) ed Elio De Capitani. La pièce racconta la prova di una nuova produzione del National Theatre di Londra, intitolata “Il giorno di Calibano”, che ruota attorno all’incontro immaginario fra il poeta Wystan Hugh Auden e il compositore Benjamin Britten. Entrambi alla fine dei loro giorni, i due mostri sacri della cultura del Novecento, si rivedono dopo vent’anni e ricordano i tempi passati generando un battibecco carico di ironia. Il contenitore teatrale si apre e si chiude con Bruni e De Capitani che si sdoppiano tra attore e personaggio, Fitz-Auden e Henri-Britten. Attorno a loro si muovono l’autore, l’aiuto regista, i tecnici, tutte le figure di un palcoscenico alle prese con errori, interruzioni, debolezze e vizi di una compagnia teatrale.

Dopo il successo di “The history boys”, il Teatro dell’Elfo (fondato nel 1972 anche con Gabriele Salvatores) affronta un nuovo dramma di Alan Bennett dotato di tale humour da profilarsi piuttosto come una commedia. Divertente, irriverente e capace a tratti di commuovere, Bennett è insieme leggero e profondo. Così, accanto alla poesia, alla musica, al teatro, si parla anche di paura di invecchiare, di etica. Tutto fra le risate.

Questo intreccio tra vita e arte ha debuttato nel 2009 al Royal National Theatre di Londra. In Italia è stato messo in scena per la prima volta nel 2014 proprio dalla compagnia di Ferdinando Bruni. Nel 2015 ha vinto il Premio Hystrio-Twister miglior spettacolo italiano. Niente posto in prima fila, i privilegiati stanno dietro le quinte.

Alessandra Erriquez

LAC 111