Aleksandr Rodchenko – A casa di Majakovskij e di Brik nel vicolo Gendrikov. Da sinistra a destra: Vladimir Majakovskij, Varvara Stepanova, Osip Beskin, Lilja Brik – 1928
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Il poeta Majakovskij si suicidò il 14 aprile 1930 con un colpo di pistola al cuore. Nella sua lettera di commiato scrisse:
«A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare. Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi. Non è una soluzione (non la consiglio a nessuno), ma io non ho altra scelta. Lilja, amami. Compagno governo, la mia famiglia è Lilja Brik*, la mamma, le mie sorelle e Veronika Vitol’dovna Polonskaja**. Se farai in modo che abbiano un’esistenza decorosa, ti ringrazio. Come si dice, l’incidente è chiuso. La barca dell’amore si è spezzata contro il quotidiano. La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate siate felici».
* Sua musa ispiratrice e amante
** Giovane attrice, sposata, sua amante
Majakovskij seduto su una sedia