LAC notteLugano, 14 marzo 2016

Presidente, Colleghe e Colleghi, Rappresentanti dell’Esecutivo,

Galeazzi 765 xla nostra posizione critica in merito alle attività del LAC non è nuova e per tanto non dovrebbe meravigliare nessuno in quest’aula. Da tempo ci siamo chinati su tutte le informazioni che potessero essere importanti per poterne trarre un miglior beneficio ma anche un severo controllo sull’andamento del progetto prima e sull’attività operativa oggi. Dai finanziamenti diretti a quelli a terzi, ai costi generali e di dettaglio, ai difetti di fabbrica nella costruzione e alle discutibili assunzioni che ancora oggi non sono chiare e che risultano ancora in sospeso.

Questa sera vogliamo pure spendere alcune note positive in merito ai primi cinque mesi d’attività riferendoci alla risposta del Municipio alla mia interrogazione 776 (come sta crescendo il fanciullo?), in quanto abbiamo appreso che i ricavi complessivi e di presenza sono soddisfacenti, specie a Teatro. Mentre al Museo risultano pochi biglietti venduti in rapporto alle entrate conteggiate.

Detto ciò non possiamo però estraniarci dalla discussione inerente lo scorporo del LAC dall’amministrazione comunale per creare l’Ente autonomo con mandato di prestazione. Un passo storico per la città. Come già sostenuto dal sottoscritto nelle varie sedute di commissione speciale ci stanno a cuore le tre seguenti tematiche:

1) il primo triennio di contributo da mettere a disposizione per il LAC
2) la composizione numerica del Consiglio Direttivo
3) la modalità delle assunzioni future di diritto privato.

Questi tre argomenti, dove noi proponiamo delle modifiche, sono riportati esattamente nel nostro emendamento datato 8 marzo 2016 e trasmesso a tutti voi tramite la Cancelleria Comunale.

Non vogliamo ora entrare nello specifico, anche perché manteniamo quanto da noi proposto agli emendamenti ma, vorremmo comunque rafforzare la tesi, con il supporto dei nuovi dati positivi sull’andamento finanziario in corso al LAC appena ottenuti, quale risposta all’interrogazione 776, che il successo dei primi cinque mesi d’attività dimostrano che una minima riduzione del 4%, (come da noi proposta) corrispondente a CHF 200’000.- per anno, verrebbe assorbita benissimo nell’arco degli anni 2017 e 2018 senza dover rischiare la bancarotta.

Questi risparmi potranno esser gestiti a favore di altre necessità e di servizi destinati alla popolazione come pure a distanziare lo spettro di un possibile aumento del moltiplicatore comunale già a partire dall’anno prossimo. Sebbene abbiamo appreso oggi dai media che siamo vicini a un avanzo d’esercizio miracoloso per il 2015, il rigore finanziario, visto che non siamo ancora al riparo da possibili ricadute influenzali, è estremamente importante per noi così come trasversalmente per tutti i Dicasteri, senza eccezioni.

In quest’ottica va anche tenuta in considerazione la composizione del Consiglio Direttivo del LAC. A nostro giudizio non sono giustificate posizioni oltre i 5-7 membri, sebbene non siano remunerati rimangono pur sempre spesati nelle loro rappresentanze. Vorremo anche evitare che questo allargamento fosse oggetto di distribuzioni di posti amichevoli in futuro. I veri mecenati e/o filantropi di regola restano nell’ombra sebben contribuendo con cospicui importi.

Infine, ma non da ultimo, le assunzioni di diritto privato, un tema che incute forte timore in noi. Abbiamo la netta sensazione che con la formula delle assunzioni di diritto privato il LAC, in pochi anni, occuperà prevalentemente manodopera estera.

Formule vere e proprie da mettere bianco su nero sul Mandato di prestazione non ve ne sono, se non auspicare che il Direttore e il Consiglio Direttivo abbiano, con buonsenso, un occhio di riguardo verso il mercato lavorativo indigeno e nazionale in primis.

Dopotutto dobbiamo ricordarci, tutti quanti, che questa struttura è frutto di molteplici sacrifici finanziari da parte della cittadinanza luganese, dove oltre alle tasse pagate negli anni, ha anche subito tagli e riduzioni nei servizi e nelle prestazioni.

Il nostro obiettivo è quello di esser sempre e costantemente vigili sull’operato del LAC affinché possa evolversi e contribuire alla città di Lugano come pure rispettare determinate condizioni poste già sin dall’inizio.

Per l’UDC in Consiglio Comunale, Tiziano Galeazzi e Raide Bassi