Sono nomi di spicco : Petro Porochenko, presidente dell’Ucraina. Sigmundur David Gunnlaugsson, primo ministro dell’Islanda. Salman Al-Saoud, re dell’Arabia Saudita. Il loro punto in comune è aver fatto registrare società offshore in paradisi fiscali tramite lo studio panamense Mossack Fonseca.
Diverse testate giornalistiche, coordinate dal ICIJ, il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi, hanno avuto accesso a svariate informazioni inedite che gettano una luce nuova sull’opaco mondo della finanza offshore e dei paradisi fiscali.
Gli 11.5 milioni di dossier provenienti dagli archivi dello studio Mossack Fonseca, specialista nel trattamento di società offshore, tra il 1977 e il 2015 costituiscono la più grande fuga d’informazioni mai sfruttata dai media. I Panama Papers rivelano che oltre a milioni di anonimi, numerosi capi di Stato, miliardari, nomi di spicco dello sport, celebrità e altre personalità colpite da sanzioni internazionali, hanno fatto ricorso a schermi offshore per nascondere la loro fortuna.
Al termine di una ricerca sistematica, l’International Consortium of Investigative Journalists e i suoi 107 partner, hanno stabilito che 12 capi di Stato e di governo, tra cui sei ancora in carica, hanno condotto attività offshore in totale discrezione.
Una cifra a cui vanno aggiunte personalità vicine a questi dirigenti mondiali, come Mounir Majidi, segretario del re del Marocco, Sergueï Roldouquine, amico del presidente russo Putin, o ancora Rami Makhlouf, cugino del presidente siriano Al-Assad.
(Fonte : Le Monde.fr)