Trump inveisce: “Ragazzi, il sistema è marcio!”

Trump 111Sabato scorso, durante una convention speciale, il candidato presidenziale repubblicano Ted Cruz, ha ottenuto il sostegno dell’insieme dei 34 delegati dello Stato del Colorado.

La perdita del Colorado non rimette in causa l’avanzata di Donald Trump in questa campagna per le presidenziali. Con 743 delegati acquisiti, contro 511 per Cruz, Trump domina ancora largamente. D’altronde non ha considerato decisiva una vittoria nel Colorado : il miliardario aveva passato buona parte della giornata di sabato al memoriale del 11 settembre a New York. Nello Stato di New York, che è il suo e dove si trova largamente in testa nei sondaggi, il prossimo 19 aprile dovrebbe raccogliere ben 95 delegati.

Donald Trump ha messo in guardia le élite repubblicane contro la tentazione di privare gli elettori dei loro diritti, praticando manovre corrotte : “L’ho detto alla RNC [la Commissione nazionale repubblicana] e lo dico al partito : Signori, avrete grossi problemi, perchè alla gente non piace quello che state facendo.” “Vinciamo gli Stati e non otteniamo gli elettori perchè il nostro sistema è corrotto – ha aggiunto, riferendosi allo Stato della Luisiana, dove è stato in vantaggio su Cruz del 3%, ma dove Cruz disporrà di un numero maggiore di delegati a suo favore.

Trump ha anche avuto un pensiero per il candidato democratico Bernie Sanders : “Siamo onesti, guardate Bernie. Vince, vince e vince e sento dire che non ha alcuna possibilità. Ragazzi, il sistema è marcio.”

Trump alludeva al sistema dei super delegati applicabile nel partito democratico. Contrariamente agli altri elettori, i super delegati non sono obbligati a scegliere il candidato che ha vinto nel loro Stato, ma possono scegliere chi vogliono. La maggior parte di questi elettori sono nel campo di Hillary Clinton.

Nel partito repubblicano si fa sempre più strada l’idea che né Trump né Cruz otterranno il numero necessario di delegati per la campagna presidenziale. La convention del partito dovrà dunque scegliere un terzo personaggio. Il nome che circola con più insistenza è quello di Paul Ryan, già candidato nelle presidenziali del 2012 e attuale presidente della Camera dei rappresentanti.