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Trump 121Martedì 26 aprile, negli Stati Uniti gli elettori di Connecticut, Rhode Island, Pennsylvania, Delaware e Maryland erano chiamati alle urne per scegliere il candidato del partito alle elezioni presidenziali di novembre.

Grande favorito, il miliardario newyorchese Donald Trump si è imposto nei cinque Stati, con un vantaggio dal 50 % al 60 % sui rivali, il senatore del Texas Ted Cruz e il governatore dell’Ohio, John Kasich. Sembra dunque essere inutile l’alleanza conclusa da Cruz e Kasich per impedirgli di raggiungere i 1’237 delegati che gli daranno l’investitura repubblicana.

Alla vigilia del voto del 26 aprile, dove erano in gioco 183 delegati, Trump ne aveva 844, contro 543 per Ted Cruz e 148 per John Kasich. La battaglia si sposta adesso negli Stati meno favorevoli a Trump, iniziando dall’Indiana tra una settimana. Per lui non è solo importante vincere le rimanenti primarie, ma anche imporsi con una forte percentuale.

La candidata del partito democratico, Hillary Clinton, si è imposta in Maryland, Connecticut, Delaware e Pennsylvania, mentre Bernie Sanders ha vinto nello Stato del Rhode Island. Il vantaggio di Clinton è praticamente incolmabile. Per imporsi, Sanders dovrebbe vincere almeno l’85 % dei rimanente delegati.

Prima del voto di martedì, Hillary Clinton disponeva di quasi 2’000 delegati (con i super-delegati non eletti). Il 26 aprile, per i democratici erano in gioco 384 delegati. Ne sono necessari 2’382 per ottenere l’investitura democratica alle presidenziali.

Bernie Sanders, che ammette di avere poche probabilità di vincere, ha promesso che rimarrà nella corsa sino alla fine del procedimento elettorale.