Milano, 29 Maggio, ore 15, Via Vittor Pisani.
Alla manifestazione della Lega #Liberi sono convenuti militanti da tutt’Italia, sia per il sostegno elettorale alle imminenti amministrative, sia per la ricorrenza Lombarda della battaglia di Legnano. Ad accendere l’interesse sono soprattutto gli interventi riguardo la famigerata Riforma Costituzionale, per la quale si andrà a votare, votando no per fermala, al Referendum, ad ottobre.

Lega 3“Un grazie ai giornalisti” inizia ironico il Segretario Federale Salvini “che faranno sicuramente bene il loro lavoro.” In effetti nessun tg delle reti televisive italiane ne ha trasmesso il servizio, oggi. Già pare spiegato il monopolio della “tv di regime” cui farà riferimento, in seguito, Calderoli. Poi il via all’”inno per la libertà”, il Va’ Pensiero, mentre la quantità di gente giunta è innumerabile, arriva fino ai margini dei marciapiedi, mentre i portici sono gremiti. Il primo intervento è del Governatore Lombardo Roberto Maroni, che riporta la notizia dei 13mila nuovi immigrati sbarcati sulle coste italiane (in confronto ai 180 sbarcati in Grecia.) Il governatore ricorda gli aiuti offerti dalla Regione Lombardia alle famiglie ivi residenti da più di 5 anni, “poiché il matrimonio” ricalca, “è tra un uomo e una donna. Tuttavia” continua, “questi sostentamenti messi a disposizione dalla Regione rischiano di essere tagliati a causa di chi non è né un profugo né un migrante, ma un clandestino.” Poi il richiamo alla ricorrenza storica “840 anni fa a Legnano i comuni Lombardi rialzarono la testa e sconfissero il Barbarossa. Oggi è nostro dovere ricordare, ma anche contestualizzare. Il nuovo Barbarossa è per noi Matteo Renzi.

Salvini passa quindi il microfono al candidato sindaco Lucia Borgonzoni, che incita i convenuti a venire a Bologna il 2 per dimostrare ai collettivi dei centri sociali, sostenuti dal Pd e da M5s, che vige un regime di democrazia e che la Lega può liberamente manifestare nelle piazze da loro occupate. Punta sul ballottaggio e sulla Lega al Governo, unica alternativa a Renzi.

Lega 1Segue l’intervento di Claudio Borghi, Capogruppo Lega in Regione Toscana. L’economista riporta come a Ferrara, Vicenza e in molte altre città d’Italia, in questi giorni, nonostante l’omertà di certe reti televisive, si siano verificati azzeramenti di conti di privati e di intere famiglie, ridotte sul lastrico. “Le banche di Perugia, Chieti, Arezzo e l’immancabile Monte dei Paschi hanno ciascuna un buco di 11 miliardi circa, che coprono con il bail in. Cioè? Facendo fallire i privati. Sta succedendo, continua il consigliere regionale, eppure? Tutti zitti. Risparmi di una vita, sacrifici degli avi, vengono così polverizzati da un bail in imposto dalle Banche d’Italia. A catena, poi, la disoccupazione, causata dalla delocalizzazione delle imprese, con l’aggravante degli esorbitanti Imu e Tasi.” L’intervento di Borghi segue anche nella pars costruens, che individua la nazionalizzazione della Banca Italia, oggi in mano a Bruxelles, che deve, invece, “tornare sotto il controllo del popolo.” Riguardo ai colpevoli di frode a danno del popolo della banca Italia, dice poi l’economista “dovrebbero andare in galera, anche se sono tutti in libertà. Non deve essere il popolo a pagare per i buchi di miliardi di euro causati dalle banche stesse, occorre che ci sia la Garanzia dello stato, non deve pagare la gente per bene.” Riguardo la leggenda, diciamo così, che Renzi abbia abbassato le tasse, Borghi replica “le ha raddoppiate. Gli azionisti sono stati doppiamente truffati, mentre quei soldi andrebbero risarciti.” E conclude riguardo alle banche “il frutto del nostro lavoro, del lavoro di una vita, non deve essere sottratto dalle nostre banche, poiché la proprietà è sacra.”

Continua Calderoli “la nostra libertà è la nostra democrazia, eppure Re Giorgio la sta trasformando un una monarchia, nominando uno dopo l’altro i Presidenti del Consiglio e dicendo loro cosa fare. È stato Napolitano, infatti, a dire a Renzi di attuare la Riforma sul Lavoro e la Legge Costituzionale. Se vincerà il sì, a ottobre, non si voterà più per eleggere i senatori né i presidenti della provincia, perché è una legge scritta per far vincere il centro sinistra, demolire l’opposizione all’interno della sinistra stessa e cancellare la democrazia degli altri partiti. Se non dovesse vincere il no, un partito, con solo il 20% dei voti, andrà al governo per i prossimi cinquant’anni, monopolizzando tutto. Si attuerà, di fatto, un regime. Sulla Rai è già stato attuato: sono stati licenziati i liberi pensatori di destra come Del Debbio, l’editore del Tempo, il conduttore di Virus, Porro. Lo stesso vale anche per quelli di sinistra, come la Berlinguer e Giannini.” Il senatore procede dimostrando come “dietro Renzi” ci siano “i poteri forti, Bruxelles. L’unica opposizione, al momento, è Salvini.” Infine, Calderoli, dichiara “un senatore di FI, amico di Renzi, mi ha rivelato come Renzi stesso gli abbia confidato che la riforma per la quale si andrà al voto in Ottobre, sia scritta apposta per far fuori le minoranze all’interno e perché voluta dall’Europa. Una riforma che renderà Renzi “Imperatore d’Italia.””

Lega 2ySegue l’intervento di Luca Zaia, “il Doge” Governatore del Veneto, che riporta le virtù della sua Regione contro gli sprechi di altre, come, per esempio, i 400 forestali in Veneto contro i 5mila in Sicilia. “Occorre dire no alla legge costituzionale, per salvaguardare l’autonomia delle nostre regioni. L’ultima legge sull’agricoltura è stata fatta il 9 aprile del 2009, questo” dice il Doge “dimostra come all’attuale Governo non importi dell’agricoltura di questo paese.
Giancarlo Giorgetti, deputato alla Camera, conclude con un intervento sulla politica estera. “Salvini” dice “ha il sostegno di Putin, di Trump e della Le Pen, poiché essi hanno capito che potrà divenire Presidente del Consiglio.” Smentisce l’accusa della sinistra riguardo gli ipotetici finanziamenti della Lega da parte del Presidente Putin e dichiara “A noi piace Putin perché è un presidente che ha saputo dare identità al suo popolo, salvare la tradizione e la storia. Putin è un presidente che sa guardare e comprendere gli interessi del popolo che governa. Eppure, dai detrattori, questo viene chiamato “populismo”. Ma che cos’è il Populismo, se non l’interesse del popolo, opposto invece a quello delle Lobbie?” e poi riporta il discusso “voto postale” che ha impedito la vittoria di Hofer, così come “l’alleanza” -ben poco coerente e di partiti diversissimi tra loro- attuata unicamente per impedire in Francia la vittoria del FN. Un ammonimento a Trump, quello di “stare attento al voto postale, quello stesso voto che ha permesso al vittoria del massone verde a Vienna.” Il parlamentare conclude auspicando alla (vera) Democrazia al governo, senza voti imposti, dalla Russia, agli Stati Uniti, all’Europa.

Si conclude una giornata intensa, che vede popolo e politici uniti le per amministrative ma, soprattutto, per porre un freno alla crescente oligarchia renziana, colpevole di latrocinio (non solo figurato) e all’attentato alla democrazia, che si potrà sventare, in ottobre, votando no.

Chantal Fantuzzi
@chantalfantuzz5