PoggiC’è chi ha commentato senza mezzi termini questa vicenda: “Una pagliacciata!” C’è chi l’ha definito, magari in modo un po’ provocatorio: “… un processo politico per mettere a tacere una voce scomoda.” Chi, giustamente a mio avviso, ha definito ridicolo l’essere arrivati al processo/dibattimento su di un fatto storico che presenta parecchie versioni, anche recentissime. Vedremo.

Potrei anche citare il caso dell’ex primo ministro Tony Blair, interventista convinto (?) a fianco degli USA 13 anni fa in Iraq per poi, di recente, ammettere “in sordina”, ma pubblicamente, di “aver sbagliato a lasciarsi convincere sulle armi di distruzione di massa” che Saddam, non aveva (sic!). E le migliaia di vittime? Nessun processo? Bene. E questi sarebbero i capi di governo ai quali, magari, si fa ancora riferimento oggi? Terrificante.

Chi, molto probabilmente e a conoscenza della materia, ha difeso la libertà d’opinione (ci mancherebbe!) in una società liberale che “sembra voler mettere il bavaglio a tutti quelli che non si allineano.” Sarebbe davvero grave. Ed infine c’è chi, esprimendo la propria solidarietà (molta) ha semplicemente scritto: “Siamo al ridicolo. Donatello, mola mia!” Ovviamente non posso che ringraziare.

Dico soltanto che non riusciranno a “mettermi il bavaglio” e che, se necessario, andremo fino alla Corte europea per i diritti dell’uomo. C’è già una sentenza del 15 ottobre 2015 in merito, caso Perincek, dove la Svizzera è stata condannata in modo definitivo. Non aggiungo altro

Il sommo Platone in una delle sue frasi celebri ebbe a dire: “Più ti avvicini alle verità e meno gente ti seguirà.” Molto sintetico ma altrettanto significativo.

Donatello Poggi
già deputato in Gran Consiglio