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sicurezza-stradale yÈ tristemente noto che gli incidenti stradali costituiscano la prima causa di morte per i giovani nei paesi OCSE; il numero di incidenti che vedono protagonisti conducenti che hanno meno di 24 anni risulta mediamente doppio rispetto a quello di individui con maggiore esperienza di guida.

Foto2Secondo l’European Road Safety Observatory, nel 2010 il 17% delle vittime di incidenti stradali nei paesi dell’Unione Europea era di età compresa tra i 18 e i 24 anni, benché solo il 9% della popolazione appartenga a questa fascia d’età; nel fine settimana, poi, il tasso di mortalità sulle strade per i giovani è di gran lunga più elevato di quello medio dell’intera popolazione.

Stando all’ultimo rapporto della Commissione Europea, inoltre, più del 13% dei sinistri è causato da individui tra i 18 e i 24 anni. I dati svizzeri ed europei sono tuttavia concordi nel mostrare una diminuzione nel numero annuo di incidenti nell’ultimo decennio, grazie all’implementazione di politiche quali campagne di prevenzione e l’introduzione di sanzioni più severe per i neopatentati.

L’Ufficio Federale delle Strade (USTRA) nel suo rapporto del dicembre 2012 ha infatti dichiarato che, in seguito all’introduzione nel 2005 della patente in due fasi, si è registrato un calo superiore al 10% nel numero di incidenti stradali con esito grave o mortale provocati da giovani neopatentati.

Diversi studi hanno inoltre mostrato che schemi differenti di sanzioni legate alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, come ad esempio la sospensione della patente anche solo per brevi periodi, hanno un impatto maggiore rispetto a sanzioni esclusivamente monetarie. Affinché siano pienamente efficaci, tuttavia, tali misure dovrebbero essere accompagnate da un adeguato livello di controllo e da un’offerta sufficientemente articolata e flessibile di trasporti pubblici notturni.

Costanza Naguib