Milano(fdm) In sé questa interrogazione è ragionevole e giustificata, ma sappiamo sin troppo bene ciò che succederà. L’autorità farà la solita dichiarazione a metà strada tra l’imbarazzato e il rassicurante, tutto finirà a tarallucci e vvino e l’invasione continuerà.

Domina un senso diffuso d’impotenza. Per non parlare dei pazzi che gridano a squarciagola: “Non sono abbastanza. Ne vogliamo di più!!”

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INTERROGAZIONE AL CONSIGLIO FEDERALE

di Marco Romano

Romano yA partire dai primi di giugno alla stazione internazionale di Chiasso si registra una crescita marcata di migranti in arrivo, la grande maggioranza in treno. La situazione internazionale è nota e la pressione nei prossimi mesi non è certamente destinata a ridursi. L’elevato numero di arrivi impone di approfondire la situazione al fine di poter giudicare le misure appropriate da prendere. Nello specifico, anche per poter valutare il lavoro svolto dai Paesi circostanti, risulta importante comprendere alcuni dettagli relativi ai migranti.

1) Con riferimento alle registrazioni effettuate dal Corpo Guardie di confine dal 1° al 15 giugno 2016 presso la stazione internazionale di Chiasso:

1.1) quante persone sono arrivate?
1.2) quale cittadinanza (le cinque principali) hanno questi migranti?
1.3) in percentuale quanti migranti disponevano di un documento di identificazione ufficiale e valido?
1.4) quante – in cifre reali e in percentuale al globale – persone hanno chiesto asilo?
1.5) quante delle persone che hanno chiesto asilo in stazione nel citato periodo sono poi ancora in procedura d’asilo a fine giugno?

2) In base ai dati rilevati dal Centro federale di registrazione del Segretariato di Stato per la migrazione a Chiasso, quanti dei migranti (cifra reale e percentuale) giunti a Chiasso nel periodo citato, risultavano già registrati in Italia, segnatamente in un altro Paese dello spazio Schengen?

3) L’Italia riprende direttamente e sistematicamente le persone non registrate che giungendo in treno a Chiasso provengono senza dubbio dalla Penisola? Se la risposta è negativa, perché no?

4) È possibile determinare se le persone provenienti dall’Italia e non registrate sono giunte sulla Penisola da poche settimane o da lungo tempo?

5) Considerato che la quasi totalità degli arrivi avviene in treno, da parte delle autorità italiane di frontiera c’è collaborazione nella tratta ferroviaria di competenza comune fra Como e Lugano?

6) È ipotizzabile un controllo sistematico dei treni a Milano o Como, con il sostegno svizzero, al fine di fermare in Italia i migranti non registrati?

7) Alla luce della necessità di una crescente collaborazione operativa tra Svizzera e Italia – anche per garantire la credibilità delle autorità elvetiche – quali azioni diplomatiche può e vuole intraprendere la Confederazione nei confronti dell’Italia per aumentare il grado di collaborazione?

Marco Romano, consigliere nazionale