Appuntamento alle urne il 25 settembre

Fumo arrostoL’UDC Ticino ha preso atto della decisione del Gran Consiglio di respingere l’iniziativa popolare “Prima i nostri”, optando per un controprogetto che accoglie sì il principio della preferenza indigena, ma annacquandolo con una formulazione “Il Cantone provvede affinché sia promossa l’occupazione nel rispetto del principio di preferenza ai residenti” che, di fatto, è un auspicio più che una misura. L’articolo costituzionale richiesto esplicitamente dall’iniziativa “Il Cantone provvede affinché sul mercato del lavoro venga privilegiato a pari qualifiche professionali chi vive sul suo territorio per rapporto a chi proviene dall’estero (attuazione del principio di preferenza agli Svizzeri) viene così disatteso dal controprogetto.

In effetti, come sottolineato giustamente in aula dal capogruppo UDC Gabriele Pinoja, il controprogetto è frutto della (tardiva) consapevolezza da parte dei partiti storici che, primo, l’iniziativa ha superato l’ostacolo della ricevibilità e, secondo, che il tema è talmente sentito dalla popolazione (10’991 firme lo stanno a dimostrare) da non poter essere lasciato senza combattere appannaggio dell’UDC. Da qui una soluzione che soluzione non è, un controprogetto che, di fatto, non obbliga le autorità a uscire da uno statu quo la cui intangibilità si può comodamente, quanto pretestuosamente, attribuire a presunte incompatibilità con il diritto internazionale. Un modo facile per dire ai cittadini scontenti: “Vedete, siamo con voi, ma purtroppo non possiamo farci niente”.

L’UDC Ticino si aspettava questo esito del dibattito parlamentare anzi, trae motivo di soddisfazione dal comunque notevole appoggio che il Gran Consiglio ha voluto dare all’iniziativa (il controprogetto è passato con 34 voti favorevoli, 26 contrari e 9 astenuti. Anche se non necessariamente i 26 contrari sarebbero stati tutti a favore dell’iniziativa, è un risultato che fa ben sperare per la votazione popolare. Semmai lascia perplesso l’assenteismo di troppi deputati su un tema di tale importanza per la popolazione).

L’appuntamento è pertanto al 25 settembre quando la parola spetterà al popolo. L’UDC Ticino è ottimista sul fatto che quest’ultimo saprà distinguere meglio del Parlamento i pregi della proposta originale, dal fumo mascherato da arrosto insito nel controprogetto.

UDC Ticino