Lo chiamavano Binnu u’ Tratturi per la spietatezza con cui falciava le vittime. Latitante dal 1963, era stato catturato solo l’11 aprile 2006. Aveva stretto la mano agli agenti di polizia, e senza opporre resistenza, li aveva seguiti. Più di tre ergastoli, altri procedimenti penali in corso. Si chiude oggi un truce capitolo di nera criminalità, con la fine della lunga vita del boss considerato ai vertici di Cosa Nostra.

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Provenzano arrestato nel 2004

13 luglio 2016. All’ospedale San Paolo di Milano, ove era detenuto dal 2014, dopo essere stato trasferito dall’istituto clinico penitenziario di Parma,  muore a 83 anni il boss Bernardo Provenzano, per complicazioni polmonari. Aveva anche un cancro alla vescica. Il suo legale, Rosalba di Gregorio, ha dichiarato “Per me è morto 4 anni fa, in seguito alla caduta nel carcere di Parma, a causa della quale non era più stato capace né di intendere né di volere.” La penalista aveva chiesto la revoca del carcere duro tre anni fa, portando come apposizione alla propria domanda le gravi condizioni del detenuto. La richiesta era stata, per tre volte, respinta. Roberto Piscitello, direttore generale del trattamento dei detenuti, riporta che Provenzano ricevette sempre cure puntuali sia a Parma che a Milano.

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Provenzano nel 1959

Le condanne:

Condannato nel 1995 in contumacia assieme ai complici Riina, Greco, Bagarella per l’omicidio del tenente colonnello Giuseppe Russo,

Condannato lo stesso anno in contumacia con Greco, Brusca, Madonia, Riina per l’omicidio dei commissari Montana e Cassarà,

Condannato, coi suddetti complici e con l’ulteriore complicità di Calò e Geraci, in contumacia all’ergastolo per l’omicidio di Piersanti Mattarella, Pio la Torre, Michele Reina,

Processato per gli omicidi del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,  del capo della mobile Boris Giuliano, del professor Paolo Giarrone,

Condannato in contumacia nel 1997 all’ergastolo per la strage di Capaci ovvero l’attentato e omicidio al giudice Giovanni Falcone, la di lui moglie, e la scorta,

Condannato nello stesso anno all’ergastolo in contumacia per l’omicidio del giudice Cesare Terranova,

Condannato all’ergastolo nel 1999 per la strage di via d’Amelio, ove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i suoi cinque uomini di scorta,

Condannato all’ergastolo in contumacia nel 2000 per gli attentati del 1993 a Firenze, Milano, Roma.

Condannato all’ergastolo nel 2002 in contumacia per l’omicidio del giudice Rocco Chinnici,

Condannato nel 2009, all’ergastolo, per la strage di via Lazio.

Arresto

Provenzano venne arrestato l’11 aprile del 2006, dopo 43 anni di latitanza, in una masseria a Corleone, a poca distanza dall’abitazione della sua famiglia.

Nel casolare vennero trovati un letto, un tavolo e una macchina da scrivere. Con essa, per quasi mezzo secolo, aveva mandato in giro comunicazioni ai suoi familiari e anche le “condanne” per le sue vittime, i suoi “pizzini“.

Uomini della Polizia scientifica entrano nel casolare nelle campagne di Corleone dove l'11 aprile 2006 e' stato arrestato il latitante Bernardo Provenzano. MIKE PALAZZOTTO /ANSA /JI

il casolare a Corleone dove era nascosto il boss sino al 2004