Per completezza d’informazione pubblichiamo questa ulteriore presa di posizione del PPD sul tema “Sicurezza”, per bocca del capogruppo Fiorenzo Dadò (che ha trovato il tempo di prendersela anche con me).

La mia posizione (mi spiace) non cambia di un millimetro. Il contenuto e i toni del comunicato originale PPD non corrispondono affatto alla POLITICA REALE perseguita dal partito. Tutto qui.

Poi, può essere un bel comunicato, scritto bene, può piacere, suscitare ammirazione…

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PPDIeri il Gruppo PPD ha presentato alcune proposte per intensificare la sicurezza in Ticino; curiosamente le reazioni più critiche sono giunte dalla Lega, che peraltro dichiara di condividere tutte le nostre proposte.

Mentre il commento di Lorenzo Quadri era prevedibile (è una sua abitudine pavloviana quella di invocare la “Xerox” quando qualcuno presenta delle proposte che condivide), registriamo con sorpresa la reazione stizzita del Consigliere di Stato Norman Gobbi.

Il “ministro” della sicurezza –pur riconoscendo il buon fondamento delle nostra preoccupazioni – accusa il PPD di volere inventare l’acqua calda e di far sembrare che lui, la polizia cantonale e la sezione della popolazione “non abbiano fatto nulla”.

I rimproveri di Gobbi lasciano perplessi, dato che nulla – nel comunicato stampa – lascia anche lontanamente intendere che Dipartimento e Polizia cantonale stiano con le mani in mani. Il nostro Gruppo ha piena fiducia nell’operato della Polizia cantonale e ringrazia il suo Comandante e tutti gli agenti per l’ottimo lavoro che prestano ogni giorno. Il nostro Gruppo esprime pari apprezzamento per i funzionari della Sezione della popolazione, chiamata ad operare in un contesto giuridicamente sempre più complesso.

Il Gruppo PPD ritiene che in questo periodo delicato occorra alzare la guardia e intensificare le attività di informazione, prevenzione e repressione.

In proposito va ricordato che il Dipartimento delle Istituzioni, nel periodo aprile 2015-aprile 2016, ha rilasciato/rinnovato il permesso a 33 persone con precedenti penali quali porto abusivo di armi, violenza/minaccia a un pubblico ufficiale, furto e violenza privata (28 permessi G, 5 permessi B). Inoltre il Dipartimento delle Istituzioni, nel periodo aprile 2015-novembre 2015 ha rilasciato/rinnovato il permesso a 35 persone con procedimenti penali in corso, tra cui per reati contro l’integrità fisica e reati patrimoniali (28 permessi G, 7 permessi B).

Dal dicembre 2015 il Consiglio di Stato ha rinunciato a verificare in modo sistematico l’esistenza di procedimenti penali nei confronti delle persone che chiedono un permesso. L’auspicio espresso dal Gruppo PPD è che i controlli vengano potenziati e che non si proceda al rilascio di alcun permesso a persone con pendenze o precedenti penali che riguardino la sfera della sicurezza (p. es. armi, violenza, furti).

In merito agli altri aspetti il Gruppo PPD presenterà prossimamente degli atti parlamentari volti a chiarire la situazione.

In conclusione il Gruppo PPD auspica che le altre forze politiche collaborino per l’obiettivo comune di una maggiore sicurezza in Ticino, accantonando inutili polemiche partitiche.

Fiorenzo Dadò, capogruppo