omran-w-sister

Scelgo come “pensiero del giorno” questo frammento straordinariamente lucido di Marcello Foa, un giornalista e analista che conosce fino in fondo le tecniche della “guerra psicologica” e della manipolazione di massa.

Di fronte agli attacchi degli Spin Doctors siamo sostanzialmente impotenti. A che serve che il De Maria dichiari fieramente: “A me non mi fregano!” quando ottantasettemila persone ci cascano?

* * *

Foa 2Vi siete commossi per il piccolo Omran salvato dalle macerie di Aleppo? Certo che sì, ci siamo commossi tutti. Però la storia andrebbe contestualizzata, cosa che quasi nessuno ha fatto.

Non mi riferisco tanto alla possibilità che l’immagine sia stata costruita ovvero che si sia trattata di una “photo opportunity”, ovvero di una sequenza in apparenza spontanea in realtà costruita ad arte, evocata da alcuni blogger. Che sia autentica o ritoccata è stata usata per una campagna di propaganda tipica dello spin, con la speranza di suscitare un’altra ondata emotiva e in seconda battuta politica, analoga a quella provocata da un’altra fotografia celebre, quella del piccolo Aylan sulle spiagge turche. Quegli scatti indussero la Germania ad aprire le frontiere, rendendo moralmente accettabile il flusso di migranti verso l’Europa, flusso che oggi è diventato incontrollabile, dimostrando quanto improvvida fu la decisione di Frau Merkel.

Ecco perché anche oggi bisognerebbe evitare di non limitarsi all’emotività e di capire bene quale sia la vera posta in gioco. […]

(dal CdT)