Il segretario di Stato statunitense John Kerry ha dichiarato di aver ottenuto chiarezza riguardo al cammino da seguire per il futuro in Siria in seguito ai colloqui con la sua controparte russa, Sergei Lavrov, che si sono tenuti a Ginevra nei giorni scorsi.

Siria Fenrir 1

Kerry ha tuttavia precisato che rimangono sul tavolo alcune questioni specifiche da definire. Tema principale di questi incontri è stata la ricerca di una via per ottenere una cessazione duratura del conflitto, dopo che un primo cessate il fuoco è fallito alcuni mesi fa.

Dopo oltre dieci ore di discussione con Lavrov, Kerry ha riferito che la maggior parte delle discussioni tecniche è stata portata a termine e che si è vicini ad un accordo. Il segretario di Stato americano ha sottolineato come l’unica maniera di risolvere questo sanguinoso conflitto sia attraverso l’accordo politico.

Secondo Kerry ora bisogna lavorare per rendere l’intera regione sicura e politicamente stabile; questo obiettivo potrà essere raggiunto solo rafforzando la cooperazione militare russo-statunitense nella lotto contro lo Stato Islamico e le altre forze legate all’organizzazione terroristica al-Qaeda.

Tra le questioni irrisolte, tuttavia, rimane il fatto che i due leader, al pari dei loro alleati siriani, siano ancora in parziale disaccordo su quali gruppi esattamente rappresentino degli obiettivi legittimi. Russia e Stati Uniti, inoltre, vogliono che sia il governo siriano sia l’opposizione accettino una tregua.

Tuttavia, questi progressi sul piano diplomatico, benché rilevanti, sono in drammatico contrasto con quanto sta avvenendo sul terreno. In questi giorni, infatti, gli scontri in Siria si sono intensificati e nella città di Darayya, nelle immediate vicinanze di Damasco, i ribelli sono stati costretti ad arrendersi dopo quattro anni di bombardamenti. Dal canto suo il governo siriano continua a considerare le azioni dei ribelli come un problema di politica interna e non come una questione da mettere sul tavolo degli affari internazionali.