Lugano, 26 settembre 2015 - Tiziano Galeazzi alla conferenza stampa dei candidati UDC Ticino per le elezioni federali 2015 (FOTO FIORENZO MAFFI)

Jack 6xL’articolo di Galeazzi contiene un passaggio notevole, che ci permettiamo di evidenziare.

“[…] il LAC. Un giocattolo costoso che non ha mai preso veramente il volo internazionale sebbene incassi un discreto successo locale. Oggi sembra siano più importanti le “poltrone partitiche” all’interno del suo Consiglio direttivo piuttosto che il cambio di destinazione con l’ausilio ed il contributo di persone competenti, fuori dalla politica e con agganci internazionali, quest’ultimi fondamentali per il raggiungimento dello scopo del polo culturale come voluto e ideato da Giudici e Bignasca.”

Sul tema Ticinolive ha già pubblicato alcune interviste, molto lette, e sta progettando di pubblicarne altre. In particolare il Capo dicastero Cultura ed Eventi on. Roberto Badaracco ha accettato di esprimersi, e di questo lo ringraziamo. E con lui altre personalità di primo piano.

* * * 

Galeazzi“La miopia oggi, porterà povertà domani”. Così, due anni fa, conclusi un pensiero rivolto alla città di Lugano e ai progetti che andavano considerati per gli anni seguenti.

Oggi, grazie al cielo, non siamo diventati del tutto miopi ma Lugano continua a soffrire in silenzio. Un triste silenzio che si percepisce nell’aria, fra la gente. È sufficiente trascorrere un po’ di tempo nel centro cittadino o nei quartieri periferici per avvertire una sensazione di malessere che sovrasta, che avvolge, quasi come una richiesta di aiuto.

Perché scrivo questo? Per la semplice ragione che, seppure all’apparenza tutto sembra funzionare a meraviglia, in realtà molte tematiche vengono poco comprese e analizzate e le risposte sono di una semplicità troppo disarmante. La politica degli ultimi anni ha sì stabilizzato il problema principale delle finanze e ne siamo felici, ma ha in parte trascurato i progetti e le migliorie a medio-lungo termine. Insomma, abbiamo fatto i “compiti contabili” ma non ci siamo inchinati, con coraggio, sui temi che oggi stanno offuscando l’immagine di Lugano, di quella famosa “Perla del Ceresio” che negli anni ’60 era conosciuta in tutta Europa e nel mondo. Un biglietto da visita turistico unico.

Molte persone non riescono a capire l’azione politica cittadina su alcuni temi, quali ad esempio la tossicodipendenza al Parco Ciani, la mai risolta pluridecennale diatriba dell’ex-macello, la pianificazione stradale del centro (PVP) dove, anche dopo tutte le richieste istituzionali del Consiglio Comunale, non è cambiata nemmeno la regolazione di un semaforo, si è fatto poco o nulla per l’arredo urbano che non ha né anima né bellezza, al fuggi-fuggi e relative chiusure dei negozi, alcuni di essi storici, di proprietà e gestiti per decenni da luganesi e non da società estere. Ai parcheggi dai costi esorbitanti e perciò disincentivanti, sia per i ticinesi come per i forestieri che rinunciano a trascorre qualche ora in città o ai lidi per una giornata di sole e relax, o semplicemente per ritrovarsi in centro quale punto di riferimento di aggregazione e socializzazione. Aggiungo il non voler ricollocare meglio il mercato, che sia degno di questo nome, da ultimo ma non per ultimo, non si può non citare il LAC. Un giocattolo costoso che non ha mai preso veramente il volo internazionale sebbene incassi un discreto successo locale. Oggi sembra siano più importanti le “poltrone partitiche” all’interno del suo Consiglio direttivo piuttosto che il cambio di destinazione con l’ausilio ed il contributo di persone competenti, fuori dalla politica e con agganci internazionali, quest’ultimi fondamentali per il raggiungimento dello scopo del polo culturale come voluto e ideato da Giudici e Bignasca. Mancano le fila di stranieri agli ingressi del museo e agli spettacoli, riempiendo cosi gli alberghi luganesi, i ristoranti e i negozi con dei pacchetti su misura. Insomma, attualmente rimane solo una nuova ubicazione rispetto a dove si tenevano precedentemente tali eventi, (palacongressi) senza un vero valore aggiunto che provenga da oltre Gottardo e fuori dai nostri confini nazionali.

Su molti di questi temi il coraggio sembra susciti una sorta di terrore. La politica è chiamata non unicamente a far “quadrare i conti” ma soprattutto a progettare oltre l’orizzonte immaginario collettivo, prendendosi nei limiti, anche dei rischi decisionali che solo il tempo giudicherà.

Nella “lista degli investimenti” vi sono attualmente il nuovo quartiere di Cornaredo con il palazzetto dello sport, le future strutture della ricerca medico-generativa, il centro fieristico del Conza. Tutti progetti validi e fondamentali ma, detto questo, non dobbiamo perdere di vista altre tematiche considerandole di secondo livello. Per far splendere nuovamente la “Perla del Ceresio” ci vorrebbe più coraggio da parte di tutti: Esecutivo, Legislativo, partiti politici e aiuto attivo da parte dei cittadini, senza trascurare i minimi dettagli, iniziando a rompere quel silenzio assordante che, come una cappa di smog, ci sta travolgendo.

Tiziano Galeazzi, capogruppo UDC in Consiglio Comunale