L’emergenza migranti necessita una risposta sul piano politico e molta solidarietà nei confronti dei migranti e di chi si batte per i loro diritti (titolo originale)

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Riproduciamo integralmente la presa di posizione del Partito socialista sull’arresto della deputata passatrice Bosia Mirra (poi rilasciata), non senza aggiungervi qualche parola di commento.

Salta all’occhio la divaricazione eclatante tra la dichiarazione virtuosa “La legge va rispettata” – in superamento del “diritto all’illegalità del Sessantanove – e l’assenza di qualsiasi parola di condanna per l’agire folle, provocatorio e illegale della “eroina del nostro tempo”. Si potrebbe addirittura pensare – seguendo i dettami dell’immortale (benché defunto) Divo Giulio – a una provocazione premeditata e organizzata, volta a creare confusione e scandalo, per esercitare pressione sull’autorità e moltiplicare le occasioni propagandistiche.

“La legge va rispettata”. Amici socialisti, voi lo scrivete. Ma lo credete veramente?

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La vicenda che ieri ha coinvolto personalmente la deputata Lisa Bosia Mirra non può e non deve distogliere l’attenzione dal nocciolo della questione politica che l’ha generata. Il Partito Socialista lo ha detto: la legge va rispettata. Questo vale non solo per Lisa ma anche per le istituzioni che devono applicare correttamente la legislazione sull’asilo, così come le convenzioni internazionali sottoscritte dalla Svizzera le quali prevedono garanzie precise per le persone in difficoltà, specialmente se si tratta di minorenni.

In data odierna il Partito Socialista ha inviato una lettera al Gruppo parlamentare socialista alle Camere federali, in riunione oggi e domani, gruppo che ha previsto un approfondimento proprio sul tema dei migranti, della situazione a Como e sulla frontiera Sud della Svizzera. Nell’ambito di queste discussioni, si intende chiedere al Gruppo socialista di richiedere alle autorità competenti una valutazione dei problemi segnalati da più attori sociali e da associazioni attive nel campo umanitario riguardo la corretta applicazione della legislazione sull’asilo alla frontiera svizzera. Questa richiesta fa seguito anche alla visita di alcuni rappresentati del PS Ticino e del PSS a Como, a Chiasso e ai contatti da noi avuti con le associazioni umanitarie attive sul terreno e che sono confrontate quotidianamente con questa emergenza umanitaria.

La situazione venutasi a creare in Ticino e a Como, conseguente al massiccio numero di procedure di riammissione in Italia, merita un serio approfondimento quanto alle prassi adottate per distinguere le persone da inviare al centro di registrazione dei richiedenti asilo e le persone soggette alla procedura di riammissione in Italia, in particolar modo per quanto riguarda i minori non accompagnati.

La frontiera di Chiasso è una delle tante frontiere interne al nostro continente alle quali il problema gigantesco della migrazione si riproporrà fino a quando le nazioni europee, Svizzera compresa e l’Unione europea non avranno finalmente deciso una politica comune dignitosa, diversa dal caos attuale.

Il Partito Socialista coglie l’occasione per sottolineare come la vicenda che ha coinvolto la sua deputata si inserisce nel dramma personale che si consuma quando la propria coscienza è spinta ad infrangere la legge perché non la si ritiene giusta da un punto di vista etico. Questo dilemma accompagna la democrazia da sempre e anche in futuro continuerà ad accompagnarla.

Partito socialista