Perché invece adesso la politica sembra imporsi?
“Lo statuto del Lac dice chiaramente che chi entra nel Comitato direttivo ne supporta lo sviluppo, e non entra per riparto politico. Purtroppo, alla prima prova, altri interessi sembrano prevalere. Le prime nomine ci hanno prepotentemente riportati a vecchi intrighi, maneggi e polemiche”.
È uno scotto per aver difeso il Lac dagli attacchi della Lega?
“Il Lac non interessava alla Lega, salvo alcune lodevoli coraggiose eccezioni. Il Mattino ha anche fatto di tutto per demolirlo. Ora, che si tratta anche di poltrone, il centro culturale diventa improvvisamente tanto importante… Vuol dire che non era un buco nell’acqua, una cattedrale nel deserto. Ma dobbiamo chiederci, perché questo improvviso violento interesse? Per fare che cosa? Personalmente sono a disagio. Fatico a capire come il maneggio in direzione contraria a quanto fatto in 12 anni in parlamento, trasversalmente alle forze politiche cittadine, possa essere nell’interesse del Lac”.