Scrive il presidente dell’UDC Piero Marchesi sulla sua pagina Facebook:
Questo è uno dei tanti messaggi anonimi ricevuti dal mio sito personale a seguito della storica decisione dei ticinesi di approvare Prima i Nostri. Noi decidiamo democraticamente e loro ci disprezzano? A voi le considerazioni.
“… Amando così tanto la Svizzera, da turista, è che non ci metterò mai più piede. Poco male, sono vecchia. Ma spero di cuore che facciano lo stesso gli Italiani che portano da anni soldi nelle vostre belle banche di Lugano. E se hanno veramente coraggio, i registi e gli autori ITALIANI dei bellissimi prodotti della vostra RSI, che vi lascino da soli a “padroneggiare” quel che più mi dispiace: l’idioma italiano. Una lingua stupenda che voi razzisti ticinesi non meritate, che impoverite con la vostra brutalità linguistica e umana e il cui uso vi dovrebbe essere tolto dall’Italia. Parlate pure il “ratt”, orribile come la vostra campagna pubblicitaria. Il “ratt” che è l’unica lingua che conoscete. Vi autoproclamate “cristiani”, oh Gesù… Ipocriti! Visto che sono una cattolica liberale (così anziana che non vedrò la fine del vostro egoistico, nazifascista scempio): mi dispiace per la minoranza di gente ticinese per bene che ho anche avuto modo di apprezzare per generosità e altruismo (specie le signore di Bellinzona che aiutano i poveracci che voi vorreste uccidere), ma spero proprio che Dio vi abbandoni al nulla che siete… Con eterno disprezzo. Maria”
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Questo, manifestamente, è un testo da supporto psichiatrico, ma bisogna capire che… non è tutta farina del sacco della “sciura Maria”. Viene anche da un “lavaggio del cervello” orchestrato dai media, del quale inermi cittadini cadono vittime.
Si potrebbe forse aggiungere che il delirante messaggio arriva (verosimilmente) dall’Italia, un paese che il fascismo lo ha avuto sul serio e dal fascismo fu condotto alla guerra e alla rovina.
Sia chiaro che chiamare “nazifascista scempio” l’esito di un voto democratico denota un’imbecillità di livello elevato.