CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA A CHIASSO, SVIZZERA E ITALIA LAVORANO INSIEME
Pubblico (giornalistico) delle grandi occasioni oggi al Centro di Cooperazione di Polizia e doganale a Chiasso. La conferenza stampa era stata convocata in tempi brevissimi, eppure la sala è gremita. Si comincia alle 11 e un quarto. Da parte svizzera è presente il col. Matteo Cocchi, comandante della Polizia cantonale, da parte italiana il colonnello dei Carabinieri Andrea Torzani. Con loro parecchi altri ufficiali.
Di cose interessanti ne sono state dette molte, ma noi ci permetteremo di incominciare con due domande fondamentali alle quali non è stata data risposta.
Quali sono state le modalità dell’omicidio intenzionale?
Qual è stato il movente dell’omicida?
Molto più numerose delle incertezze sono le certezze, che qui riassumiamo.
- La vittima, Nadia Arcudi, 35 anni, era maestra elementare a Stabio. Era nubile e viveva con la madre.
- Non è stata più vista durante il week-end.
- Domenica 16 ottobre a Ròdero, in zona boschiva (presso il Gaggiolo, in territorio italiano), è stato rinvenuto il corpo di una donna.
- Senza documenti, senza cellulare, senza scarpe, senza giacca. Maglietta e jeans nel bosco sotto la pioggia. Sul corpo leggere ecchimosi ed abrasioni, nessuna ferita letale.
- Con ogni evidenza la morte non è sopraggiunta sul posto.
- Il lunedì mattina la maestra non si presenta a scuola. Le sue colleghe lanciano l’allarme. La famiglia (solo allora) fa diramare un avviso di scomparsa.
- Le forze di polizia, svizzere ed italiane, si attivano al massimo grado. Si giunge rapidamente alla conclusione che il cadavere trovato a Ròdero è quello di Nadia Arcudi. Si interrogano i familiari e i vicini, la sua casa viene perquisita, si procede a intercettazioni.
- L’autopsia rivela che la vittima è morta a causa di un edema polmonare.
- Un familiare della vittima manca all’appello, si trova all’estero, in Italia.
- Martedì sera verso mezzanotte questo familiare rientra in Svizzera attraverso il valico del Gaggiolo e viene immediatamente arrestato.
- Si tratta di un cognato della vittima (marito della sorella). Un cittadino svizzero 42enne, informatico alla SUPSI.
- Egli ha parzialmente ammesso le sue responsabilità e risulta indagato per omicidio intenzionale e occultamento di cadavere. È detenuto alla Farera.
- Il delitto sarebbe avvenuto venerdì 14 ottobre nel pomeriggio o in serata.
- L’inchiesta è coordinata dalla PP Pamela Pedretti.
- M.E. (queste le iniziali del presunto omicida secondo LiberaTV) nega di aver ucciso la donna (rsi).
Le domande dei giornalisti fioccavano e la conferenza stampa si è chiusa piuttosto rapidamente. Un evento di grande interesse, comunque.
I colonnelli Cocchi e Torzani hanno tenuto a sottolineare la validità e l’efficacia della collaborazione tra Svizzera e Italia, che ha permesso di risolvere il caso in poco più di 48 ore.