borseggioIl Ministero pubblico e Polizia cantonale comunicano che negli scorsi mesi è terminata un’inchiesta relativa a borseggi in centri commerciali effettuati da due cittadine bulgare di 28 e 27 anni, entrambe residenti in Bulgaria e già note alle forze dell’ordine. Le due donne sono state arrestate il 16 aprile 2016 dalle Guardie di confine a Chiasso. Attualmente si trovano in carcere in attesa del processo che si terrà lunedì 24 ottobre 2016. Dall’indagine, coordinata dalla Procuratrice pubblica Pamela Pedretti, è emerso che le due donne hanno messo a segno numerosi borseggi e abusi di impianti di elaborazione dati (in parte tentati). I fatti sono avvenuti in Ticino e in altri cantoni svizzeri già a partire dal 2013. I reati venivano commessi in correità con altri connazionali, in parte identificati e attualmente ricercati, e in parte ancora sconosciuti. Le autrici agivano prevalentemente all’interno di centri commerciali, prediligendo il reparto alimentari. Qui, approfit tando di un momento di distrazione, sottraevano il portafogli dalle borse o dalle tasche delle parti lese. A essere prese di mira erano, soprattutto persone anziane, più facilmente distraibili, o giovani mamme con bambini. Terminato il furto, si allontanavano a bordo di veicoli guidati da un complice. Dopo il furto, quando le circostanze lo permettevano, le imputate si recavano presso un bancomat dove, utilizzando le carte di credito appena sottratte, prelevavano abusivamente del denaro, grazie anche alla presenza del codice PIN incautamente custodito nel borsellino assieme alle tessere bancarie. Le due donne sono accusate di furto aggravato, perché commesso in banda e per mestiere, nonché abuso di un impianto per l’elaborazione di dati.

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Si coglie l’occasione per rammentare i seguenti consigli di prevenzione:

– evitare, nel limite del possibile, di portare con sé somme consistenti di denaro in contanti;

– custodire i portamonete in tasche interne e borse chiuse;

– portare le borsette sempre vicino al corpo o comunque mai perderle di vista (lasciandole ad esempio incustodite sui carrelli della spesa);

– mai custodire nello stesso luogo carte bancarie/ postali e i relativi codici d’accesso;

– prestare attenzione quando qualcuno ci urta nella ressa (gli autori provocano lo scontro per distrarre le vittime);

– non lasciare oggetti di valore in vista nei veicoli e verificare che le auto siano regolarmente chiuse a chiave.

Si invita inoltre la popolazione ad avvisare tempestivamente la Polizia cantonale della presenza di persone sospette all’interno di centri commerciali. Questo per permettere l’identificazione dei malviventi e per poter reagire al più presto contro questi fenomeni criminali