Un nuovo terremoto ha colpito il centro Italia, domenica 30 ottobre. Un sisma di magnitudo 6.5 gradi sulla Scala Richter, che non ha fatto vittime.
Si tratta della più forte scossa sismica che ha colpito l’Italia negli ultimi 30 anni. Le scosse sono state percepite sino a Roma, Firenze e Napoli, causando numerosi crolli soprattutto a Norcia, in Umbria, vicino all’epicentro.
Si tratta del terzo terremoto in quattro giorni. Un forte sisma aveva colpito la stessa regione nella notte tra il 23 e il 24 agosto scorso. Resta difficile spiegare perchè l’Italia viene regolarmente colpita da scosse sismiche di forte intensità.
La regione più colpita da queste scosse a ripetizione è soprattutto quella degli Appennini, nel centro Italia : 6.5 gradi sulla Scala Richter domenica, 6.1 gradi qualche giorno fa e 6.2 gradi in agosto. Quest’ultimo sisma aveva causato quasi 300 vittime e distrutto diversi villaggi. In particolare era stata colpita la cittadina di Amatrice, dove vi era stato il maggior numero di feriti e di morti.
La crosta terrestre è composta da grandi placche tettoniche in continuo movimento. La placca dell’Africa, ad esempio, si sposta verso nord, verso quella europea, che si trova sotto le Alpi. Quest’ultima è abbastanza stabile e fra le due vi sono microplacche che sono prese come in una tenaglia.
La regione degli Appennini si trova sulla zona di confine tra queste microplacche, quella adriatica e quella tirrenica. Il tutto accade a un ritmo molto lento, qualche millimetro all’anno, ma da mezzo secolo circa, i terremoti si fanno sempre più frequenti. Nella regione vi sono altri sistemi di faglie attive che non sono ancora stati rotti. Nell’intero massiccio degli Appenini, sono attesi altri terremoti, perchè diverse faglie saranno rotte le une dopo le altre.
I sismologi ritengono che il forte sisma che nel 2009 ha colpito l’Aquila, abbia generato talmente tanta energia da aver indebolito tutte le faglie della regione. Faglie che in seguito si rompono in maniera regolare, causando questi terremoti.