Molti sono gli americani attirati dall’idea di avere alla Casa Bianca un presidente miliardario e dalle posizioni conservatrici.

“La mia speranza è quella che avremo un forte movimento conservatore che, come ha detto Trump, renda di nuovo grandi gli Stati Uniti e ripristini i nostri valori tradizionali – spiega Ira Hansen (Reno, Nevada).

Molti americani hanno fatto loro lo slogan Make America Great Again, usato da Donald Trump per la sua campagna, aderendo in questo modo al discorso di declino del candidato repubblicano.

Jazmina Saavedra, 57 anni (Los Angeles, California), afferma che voterà per Trump perchè “è un uomo che considera importante la religione.”

John Oliverio, 66 anni (Sandston, Virginia), è favorevole a Trump perchè pensa che “farà in modo di sorvegliare i terroristi musulmani che entrano negli Stati Uniti”.

Il tema degli immigrati viene evocato anche da Robert Anderson, 66 anni (Silver City, Carolina del Nord), che parla di “chiudere le frontiere” e che si dice molto attaccato al Secondo emendamento, il quale difende il diritto di portare armi da fuoco.

“Trump metterà fine alla globalizzazione egoista che ha fagocitato la Terra negli ultimi 60 anni – dichiara William Johnson, 61 anni (La Cañada, California).

Nello slogan Make America Great Again, Donald Trump fa anche riferimento alla sua volontà di ridare forza all’economia degli Stati Uniti. Un ambito in cui la sua situazione di miliardario è un argomento di peso.

“Trump è un imprenditore, dunque sarà capace di aiutare il paese a uscire dalle difficoltà finanziarie – dichiara Linda Goodman, 52 anni (Grove Hill, Alabama).

“Penso che Donald Trump farà crescere la nostra economia, è la speranza che abbiamo tutti – dice Augustin Junaut, 26 anni (Kissimmee, Florida).

“E’ l’unico, fra i recenti candidati alle presidenziali ad essere stato un datore di lavoro. Penso che prima di lui l’ultimo sia stato Jimmy Carter, con la sua fabbrica di spagnolette – commenta Don Chioffi, 71 anni (Rutland, Vermont) – Inoltre, Trump è un candidato fuori dal sistema, dunque non tollererà l’influenza di questo sistema nella politica del paese.”

Hillary Clinton invece si attesta nella continuità di Barack Obama, che si è mostrato più attento alle esigenze sociali (con la riforma sanitaria, ad esempio) e meno incline a investire in spese militari.

“Penso che il mondo, per come sta andando, esige che gli Stati Uniti abbiano un esercito capace di sopravvivere e di svilupparsi – commenta David Barnas, 67 anni (Butler, Pennsylvanie).

“Donald Trump è il candidato del popolo e porterà dei cambiamenti, mentre Hillary Clinton è la candidata dell’élite, dei sapientoni di Washington, che alla fine non sanno nulla della vita reale – sostiene James Alexander, 63 anni (Long Island, New York).