Hillary Clinton parte in vantaggio in diversi Stati. Se vuole vincere, Donald Trump dovrà imporsi nella maggior parte dei Swing States.

Nella notte fra il 8 e 9 novembre si dovrebbe cominciare a capire chi, tra Hillary Clinton o Donald Trump, sarà il 45. presidente degli Stati Uniti.
Per poter essere eletto, uno dei due candidati dovrà ottenere 270 grandi elettori. Infatti l’elezione americana avviene per suffragio indiretto. La quasi totalità degli Stati attribuisce l’insieme dei suoi grandi elettori al candidato che ha ottenuto la maggioranza del voto popolare. In totale, il collegio elettorale è composto da 538 grandi elettori.

Hillary Clinton parte in vantaggio. Diversi Stati democratici assai popolati sono già acquisiti, perchè generalmente non cambiano tendenza da un’elezione all’altra.

Per sperare di vincere, Donald Trump dovrà vincere negli Stati acquisiti da Mitt Romney nel 2012 (206 grandi elettori), oltre che negli Stati dove Barack Obama aveva vinto nel 2008 e 2012 e dove Trump ha uno scarto inferiore ai 4 punti : Iowa, Nevada, Ohio e Florida. In questo modo potrebbe salire a 266 grandi elettori. Probabilmente avrà un grande elettore nel Maine, Stato che generalmente vota repubblicano. Per recuperare altri tre grandi elettori, Trump dovrà vincere in uno degli Stati dove i sondaggi non lo danno per favorito.

Alcuni Stati chiave potrebbero dare i risultati già nel corso della notte. Tra la 1 e la 1h30 del mattino del 9 novembre, ora in Svizzera, i seggi elettorali chiuderanno in 10 Stati. Una vittoria di Hillary Clinton in questi Stati, potrebbe già attribuirle la vittoria dell’elezione.

Florida
La Florida è uno Stato tra i più importanti. Per molto tempo è stato considerato il più versatile fra gli Stati chiave. Nel 2000, Al Gore vi aveva perso di fronte a George Bush, mentre Barack Obama vi aveva vinto nel 2008 e nel 2012. La Florida potrebbe essere determinante per una rapida vittoria di Hillary Clinton, ma la candidata democratica potrebbe farne a meno se vincesse in Pennsylvania, Ohio, Carolina del Nord e Virginia.

In Florida, gli elettori ispanici rappresentano il 25 % della popolazione e votano tradizionalmente democratico. L’elettorato afro-americano (16 % della popolazione) è meno mobilitato, ma sostiene Hillary Clinton. L’elettorato “bianco e diplomato”, che nel 2012 aveva votato per Barack Obama, volta le spalle a Donald Trump.

Però i sondaggi tendono a ridurre gli scarti alla vigilia del voto. Attualmente, secondo i sondaggi elaborati dal sito specializzato FiveThirtyEight, la situazione è di 55.2 % per Clinton e 44.8 % per Trump, ma in questo Stato, anche se i seggi chiudono presto, i risultati definitivi giungono abbastanza tardi. Nel 2012, si era dovuto aspettare 4 giorni per avere il conteggio definitivo dei voti (due settimane di attesa nel 2000).

New Hampshire
Si tratta di uno Stato vitale per la vittoria di Donald Trump. E’ però diverso dagli altri Stati chiave. Il suo elettorato è essenzialmente bianco, più diplomato della media della popolazione nazionale e i salari sono abbastanza alti. Il tasso di disoccupazione è il più basso del paese (attorno al 3 %). Negli altri Stati chiave, i candidati hanno basato la loro strategia sul voto operaio per Donald Trump e sulle minoranze per Hillary Clinton. Qui hanno dovuto cambiare metodo.

Come scrive il Boston Globe, le possibilità di Clinton nel New Hampshire dipendono dalla sua capacità di convincere i sostenitori del suo ex rivale, Bernie Sanders. Nelle primarie del partito democratico, in febbraio, Sanders aveva ottenuto il 60.4 % dei voti, contro il 30.8 % per la Clinton.

Ohio
L’Ohio è stato a lungo considerato il barometro delle elezioni presidenziali americane. Lo Stato è vitale per Donald Trump, dove la sua campagna ha incontrato una risposta positiva nei bastioni industriali e tra i minatori, che storicamente votavano democratico.

Qui, dai sondaggi Trump ha un vantaggio del 3.5 % sulla sua rivale. Il New York Times dà al candidato repubblicano il 55 % delle possibilità di vincere nell’Ohio, mentre due giorni fa il sito FiveThirtyEight gli dava il 64,2 % delle probabilità di vittoria.

Pennsylvania
E’ uno Stato determinante se Hillary Clinton vuole distanziare Donald Trump dalla vittoria. Il 17 % degli abitanti di questo Stato vive in una povertà estrema. Trump si è concentrato sull’elettorato, piuttosto in là con gli anni, bianco e senza titoli di studio. In gioco vi sono 20 grandi elettori.
In Pennsylvania, i sondaggi continuano a dare Clinton in vantaggio. Il 6 novembre, la candidata democratica avrebbe avuto il 46,4 % contro il 41,2 % per Trump. Il sito FiveThirtyEight le dà il 75 % delle possibilità di vincere.
Nel 2012, lo Stato aveva votato a maggioranza democratica. Barack Obama si era imposto su Mitt Romney con il 52 % dei voti.

Carolina del Nord
Nel 2008, Barack Obama si era imposto in questo Stato con il 49,9 % dei voti, di fronte a John McCain (49,5 %). Nel 2012, Obama aveva perso (18,4 %) di fronte a Mitt Romney (50,6 %).
Donald Trump spera di replicare il risultato di Romney. Una sconfitta nella Carolina del Nord renderebbe difficile la sua corsa verso la presidenza. Se non dovesse vincere, sarebbe obbligato a vincere, oltre che nel New Hampshire e nel Colorado, anche nel Nevada e in uno Stato del nord come il Wisconsin, dove però non è favorito nei sondaggi.