In Francia, il primo turno delle primarie della destra del 20 novembre ha un’aria da elezioni presidenziali avanzate : i tre candidati sono Alain Juppé, Nicolas Sarkozy e François Fillon e il vincitore avrà buone possibilità di essere eletto presidente, nel maggio 2017.

Veterani della politica, i tre candidati incarnano concezioni della destra sensibilmente diverse.

Alain Juppé, ex primo ministro del presidente Jacques Chirac, promuove una Francia laica e pacifica, capace di integrare la minoranza musulmana e di mantenere un posto saldo nella mondializzazione. I commentatori dicono che con il passare degli anni assomiglia sempre più a un democristiano tedesco.

L’ex presidente Sarkozy rappresenta una destra che si potrebbe definire “sudista” : bonapartista, pro-business, identitaria, critica contro immigrati e musulmani.

François Fillon è la destra conservatrice e provinciale. Anti-americano, pro-russo, difensore dei cristiani d’Oriente, l’ex primo ministro cavalca l’onda di una religiosità politica, che in Francia sembra costituirsi dalla contestazione dei matrimoni tra omosessuali.

Anche per quanto riguarda il programma economico, le divergenze sono profonde. L’obiettivo dei tre candidati è ridare alla Francia un’economia sana, affinchè possa rivalutarsi di fronte alla Germania e rilanciare il destino europeo.
François Fillon, che considerava la Francia in fallimento già nel 2007, per equilibrare le finanze presenta un programma di drastiche riforme neoliberali, degne degli anni 1980. Juppé vuole una riforma decisa ma meno brutale, mentre Nicolas Sarkozy insiste sulla diminuzione delle imposte per il rilancio dell’economia, piuttosto che sul risanamento delle finanze pubbliche.