USA : alla fine la “democratica” Clinton ha perso (titolo originale)

illusionista-per-eventiErano tutti, per vari grossi interessi, schierati sfacciatamente con quella che, erroneamente, veniva definita la paladina della democrazia ma che in realtà era ed è favorevole alla globalizzazione, da sempre grande amica dell’Arabia Saudita (mi vengono i brividi), sempre dalla parte di quella “alta classe media” molto vicina ai poteri forti dell’economia e della finanza (e la classe operaia?) e sempre pronta alle varie guerre scatenate nel mondo. L’ultima in Libia, voluta da lei, con il sostegno della Francia. E diciamolo!

Per non parlare poi della sete di potere che questa donna quasi settantenne ha sempre avuto; lei che ha sempre fatto parte dell’élite. Aveva anche tutti i media dalla propria parte (un vero e proprio boomerang) il che la dice lunga sull’abusata espressione di “libertà di stampa” che ormai anche negli USA non esiste più da tempo.

Ora tutti a dire, anche negli USA, che “non era la candidata ideale, che in politica estera ha fatto parecchi disastri, che ormai si era appassita e che rimaneva parecchio antipatica anche all’elettorato democratico … ” e storie varie. Ah sì, e perché non l’hanno detto e scritto in campagna elettorale i vari autorevoli New York Times o Washington Post? Ma questi sono gli USA che, lo scrivo, non mi sono mai piaciuti e che non visiterò mai!

Donatello Poggi yTutti hanno ripetuto lo stesso errore commesso dai media e dai vari politicanti sulla Brexit in Inghilterra. Sembrerebbe incredibile. Hanno pensato che il “popolino” si potesse ingannare o manipolare con scoop o terrorismi vari fino alla nausea, ma alla fine il tutto si è rivoltato contro e il risultato, in Gran Bretagna come negli USA, è stato uguale: il popolo ha deciso di non essere manipolato.

I democratici, con gli otto anni di Barak Obama parecchio sbiaditi, hanno deluso tutti coloro che erano e rimangono fortemente in difficoltà economiche e, in sostanza, hanno fallito! Punto.

Di Donald Trump, che si è sempre dichiarato comunque contro la globalizzazione, non mi permetto di dire nulla anche perché ora dovrà lavorare e dimostrare di saper mantenere le promesse. Costato unicamente che l’averlo ridicolizzato in continuazione l’ha portato alla fine alla Casa Bianca. Complimenti per la strategia.

Quelle promesse che, sia ben chiaro visto anche l’esito del voto, i cosiddetti democratici alla Hillary Clinton (e vai con le grandi famiglie!) o alla Barak Obama non hanno di fatto mantenuto. Sembrerebbe un’analisi semplicistica ma in effetti è così e lasciamo perdere i sondaggi negli USA che hanno sbagliato (pilotato?) clamorosamente. E ridai!

Una domanda: Ma secondo voi l’ultimo Bush era meglio di Trump? Chi è andato in Afghanistan, chi è andato in Iraq, chi ha bombardato la ex Jugoslavia con bombe all’uranio impoverito (Bill Clinton), chi è andato in Siria, chi è andato in Libia (le conseguenze le hanno ora l’Italia e l’Europa), chi voleva quasi scatenare una guerra alla Russia di Putin? Donald Trump o forse l’amministrazione Obama? Per piacere, non siamo così stupidi.

Ci sono, a mio modesto avviso, tre grandi sconfitti negli USA: il Sistema, la stampa, e le grandi delocalizzazioni dalle quali la democratica Hillary Clinton non si è mai distanziata. Ha ragione il sempre lucido Marcello Foa: “La vittoria di Trump non è sorprendente.” Questo naturalmente per chi s’informa sul serio …

Sul PS svizzero che non accetta (urca!) l’elezione di Trump a presidente degli USA si potrebbe scrivere molto, ma ormai oggi gli argomenti di un partito lontanissimo dalla propria base, imborghesito, autoreferenziale e sempre meno votato (perché?) sono questi.

Donatello Poggi, Giornico
già deputato in Gran Consiglio