Il vento sta girando e i promotori della linea dura contro la Russia rischiano di perdere la mano, dopo la sconfitta elettorale di Hillary Clinton. La Henry Jackson Society, antenna britannica dei neoconservatori americani, è preoccupata del rapporto sempre più stretto tra la Russia e i partiti europei dell’estrema destra e dell’estrema sinistra.
“Gli attivisti, i giornalisti e i politici dovrebbero segnalare le connessioni pro-russe degli individui e dei partiti politici – preconizza il think tank britannico, portavoce di una politica estera basata sulla “fermezza” – I Parlamenti europei dovrebbero adattare la loro legislatura, o votare nuove leggi per obbligare i politici a dichiarare tutte le loro apparizioni nei media e rendere pubblici i loro eventuali guadagni.
Il Think tank britannico Henry Jackson Society, porta il nome di un membro conservatore del Congresso americano. Henry M. Jackson (1912-1983), anticomunista e antisovietico, dagli anni della Guerra fredda era un difensore del “mondo libero” e della democrazia, al punto da diventare una delle figure del movimento detto “neo conservatore”, lo stesso che nel 2000 era salito al potere con il presidente George Bush e con il ministro della Difesa Donald Rumsfeld e il vice presidente Dick Cheney.
Nella sua professione di fede, la Henry Jackson Society indica che le lotte della Guerra fredda sono più che mai attuali e ricorda gli insegnamenti di Henry M. Jackson, in particolare “il mantenimento di un potente esercito americano” e di un’Alleanza Atlantica potente e offensiva.