I dirigenti della sinistra latino-americana si sono uniti, martedì 29 novembre all’Havana, per ricordare Fidel Castro, scomparso venerdì scorso all’età di 90 anni, davanti a centinaia di migliaia di persone.
La cerimonia si è tenuta martedì sera al memoriale dedicato all’eroe dell’indipendenza José Marti. La folla ha detto addio a Castro, prima che le sue ceneri lascino, oggi 30 novembre, la capitale per attraversare l’isola sino a Santiago de Cuba, nell’est, rifacendo in senso contrario il cammino percorso dal giovane Fidel nella sua “carovana della libertà”, all’avvio della rivoluzione, nel 1959. Domenica, le ceneri verranno sistemate nel cimitero di Santa Ifigenia a Santiago, mettendo fine al lutto nazionale decretato per nove giorni.
Alla cerimonia non era presente nessun rappresentante degli Stati Uniti, malgrado che due anni fa il presidente Barack Obama avesse ottenuto un riavvicinamento con Cuba.
L’unico dirigente europeo presente era il primo ministro greco Alexis Tsipras. I presidenti dei paesi amici, il russo Vladimir Putin, il cinese Xi Jinping e l’iraniano Hassan Rohani, hanno preferito farsi rappresentare da dirigenti dei rispettivi governi.
Accanto al presidente Raul Castro, 85 anni, che nel 2006 aveva sostituito il fratello Fidel alla guida di Cuba, erano presenti il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, il presidente della Bolivia, Evo Morales, il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, e il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, così come i dirigenti dello Zimbabwe, Robert Mugabe, dell’Africa del Sud, Jacob Zuma, e l’ex sovrano della Spagna, re Juan Carlos.